E’ uno spasso continuo assistere all’uso maldestro che alcuni politici fanno dei social network. Tra le migliori prestazioni, certamente quelle del senatore Gasparri, specialista di twitter.
Ma anche la Sardegna, da sempre una valida fucina di talenti, partecipa a questa competizione con onore. Finora, Francesca Barracciu non ha avuto rivali. Questa volta, la pietra dello scandalo è la sua proposta di sostituire i 4 mori nella bandiera sarda coi Giganti di Mont’e Prama: «Oggi all’Accademia dei Lincei ho partecipato a una conferenza sui Giganti e, tra le altre cose, ho detto che sono ormai il simbolo del Popolo Sardo – ha scritto sul suo profilo facebook – Per questo, ho aggiunto (in modo semiserio), che potrebbero addirittura sostituire i 4 Mori nella nostra bandiera. Che ne dite?»
Ma, nonostante il Sottosegretario ai Beni culturali avesse precisato che si trattava di una proposta “semi seria”, in rete si è scatenata una ridda di opinioni. I più ‘accomodanti’ hanno fatto proposte alternative: quattro pezzi di bottarga, quattro bottiglie di mirto o addirittura quattro ‘sirboneddi’. Le critiche, tralasciando gli insulti, non è stato facile contarle, si è scomodata addirittura una docente di storia medievale della Sardegna. Ma la Barracciu non si è scoraggiata e con piglio barbaricino si è difesa strenuamente, incalzando uno per uno i suoi detrattori: «cretino di turno», «pietoso», «veleno gratuito», «dileggio in mala fede» e così via, ‘bloccando’ qua e là.
Ma qualcosa è sfuggito ai più, la Barracciu, nel suo ruolo di ambasciatrice della Sardegna nel Governo nazionale e di promotrice culturale dei beni dell’Isola, ha realizzato un efficace, seppure involontario, spot per i Giganti di Mont’e Prama. Grazie, Sottosegretario!!!
Arsenico
(admaioramedia.it)