Nel non troppo lontano 25 novembre 2003 le loro strade si coniugarono in Progetto Sardegna: Renato diventò Governatore sardo e Paolo consigliere regionale. Ma mentre il primo, folgorato dalla politica, arrivava direttamente dalla sua attività imprenditoriale, il secondo era un ‘habitué’, militando già dagli anni ’90 nel Partito popolare.
Poi, misteriosamente, le strade si separarono: Soru perse le elezioni regionali del 2009 e Maninchedda fu eletto, con la maglia sardista, al fianco del vincente Cappellacci.
Quattro anni al fianco del Governatore del centrodestra, poi, ai primi profumi di elezioni, un’altra virata a sinistra e nell’estate 2013 nasce il Partito dei Sardi, che lo ha portato, con la vittoria di Pigliaru, alla guida dell’Assessorato dei Lavori pubblici.
Un percorso politico meritevole di una dose massiccia di Momendol, che l’ha condotto al sovranismo sic et simpliciter: “L’idea è fare lo Stato sardo. Per farlo serve il Partito della Nazione Sarda”, ha scritto oggi sul suo blog, prefigurando l’idea di una nuova creatura politica.
Un vulcano di iniziative oppure più semplicemente un fiero opportunista, come sembrerebbe emergere da un quadretto non troppo compassionevole, tratteggiato dall’ex assessore regionale Massimo Dadea su “L’Unione Sarda” (24 marzo 2015), che, seppure senza nominarlo, sembrerebbe parlare di lui in un intervento sul termovalorizzatore di Macomer, luogo d’origine dell’Assessore: “…strani personaggi della cattiva politica. Quegli acrobati-saltimbanchi che non avendo vincoli di coerenza, saltano con disarmante disinvoltura da un lato all’altro del Consiglio regionale: prima nei banchi della sinistra, poi in quelli del centro e poi in quelli della destra e poi ancora in quelli della sinistra. Quegli stessi che si trovano bene in qualsiasi maggioranza: destra e sinistra per loro pari sono, purché li contengano.”
Ma torniamo all’amore sfumato. Sabato scorso, Soru, durante un convegno a Sassari, evocando il Bergoglio ecologista, aveva provato a dare una ‘spallatina’ a Pigliaru con l’invito alla Giunta regionale ad investire nel trasporto locale invece che “mettere soldi in progetti di allargamento di strade a volte inutili”. Fu inaudito delitto di lesa maestà sui lavori pubblici della Regione e la risposta sul blog dell’assessore Paolo non si è fatta attendere, evidenziando il gradimento della sortita sin dal titolo “Allargare le strade o allargare il cervello?”. Non è stato difficile immaginare che il cervello in questione fosse quello soriano. E poi, un abbozzo di interrogazione allo ‘studente’ impreparato (“Cosa pensa il segretario del Pd della ricostruzione del ponte di Sorso? Che cosa pensa della strada interrotta a Monte Pinu? Se non sa che cosa pensare lo chieda ai consiglieri regionali del Pd”), ma anche una stoccata a quella Giunta regionale 2004/09 che il blogger stesso aveva contribuito a sostenere: “…giacché dalle amministrazioni precedenti la Sardegna ha ereditato anche strade che non portano da nessuna parte, perché incompiute”. Però, non è da escludere che, per il bene della Giunta Pigliaru, e soprattutto per il compimento della strada che porta alla fine della legislatura, l’amore torni a sbocciare…
Arsenico
(admaioramedia.it)
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