La Finanziaria 2016 ha superato indenne l'esame in via Roma, ma l'aria di viale Trento resta pesante per il professor Pigliaru. Le avvisaglie, finora, sono state tante e spesso hanno visto come protagonista indiscusso il segretario regionale del Partito democratico, Renato Soru. Ultimamente, però, l'europarlamentare non evoca più il rimpasto di Giunta, intento com'è a salvaguardare la 'poltrona democratica', insidiata dalle correnti, tanto disprezzate oggi, quanto amate ieri da Mister Tiscali.
Chi invece non ha mai smesso di parlare, anzi di scrivere, nel suo blog, è l'assessore-filologo Paolo Maninchedda, novello indipendentista (dopo essere stato democristiano, popolare, soriano e sardista): "Un anno di oggi vale, in termini di eventi, scelte, innovazioni, simboli, mode, tre anni del secolo precedente", perciò, "la modernità impone una profonda riforma della durata delle legislature. Cinque anni sono troppi". Pigliaru è avvisato. Per il leader del Partito dei Sardi, "la durata giusta di una legislatura è tre anni: ce n’è e ne avanza. In tre anni non c’è tempo per imparare, bisogna agire subito". Insomma, secondo Maninchedda, per la Giunta Pigliaru, insediata il 13 marzo 2014, è già suonata la campanella dell'ultimo anno, perché se "le legislature durassero tre anni – ha precisato l'Assessore – occorrerebbe avere un mandato popolare esplicito, chiaro, e qualora non ci fosse o fosse equivoco, bisognerebbe convocare il popolo o andare a elezioni". Pigliaru è riavvisato.
Le parole di Maninchedda, scritte a gennaio dall'interno dell'Esecutivo, fanno pendant con quelle appena arrivate dall'interno della maggioranza. Infatti, prendendo spunto dalla nomina di un medico toscano al vertice del Centro regionale Trapianti, Roberto Capelli, deputato del Centro democratico, ha appena annunciato su facebook che ha il "dovere di stimolare la 'buona politica' e di denunciare che, nel silenzio o nell'inefficacia della Giunta regionale, la sanità va a pezzi; l'erba del vicino non sempre è la più verde; tutte le periferie sono in fermento contro una riforma sanitaria becera, clientelare, cagliaricentrica, anacronistica, illogica e contraddittoria; Alcoa e Portovesme sono ancora le grandi incompiute dell'azione di questa Giunta, alla pari di Idea Motore a Nuoro o di Ottana energia, per non parlare di Portotorres; Alitalia non considera i nostri ragazzi che fanno sport alla pari dei lombardi; la dispersione scolastica aumenta; i nostri paesi si spopolano; la fascia di povertà aumenta". Ai più distratti potrebbe sembrare la spietata requisitoria di un consigliere del centrodestra (in effetti, un tempo, il nuorese Capelli lo era), invece è il parere autorevole di uno degli azionisti della Giunta, che lui stesso ha definito "con il pigiama" (intendeva assopita?) e composta da "Assessori non autorevoli" (qualche nome?).
Intanto, il governatore Pigliaru, frastornato dalla rapidissima approvazione della Finanziaria, ha visto che la sua “maggioranza ha mostrato grande coesione e determinazione", sorvolando sul sempre più intenso 'tiro al bersaglio'.
Arsenico
(admaioramedia.it)
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