Papa Francesco se ne farà una ragione. Sta per smarrire una ‘pecorella’ in Sardegna. Certamente un peccatore, ma non uno qualsiasi. Lui è Gianluigi Piras, dirigente del Pd sardo e consigliere comunale di Jerzu, diventato famoso, suo malgrado, nel 2013 perché in un post su facebook ipotizzò uno stupro in piazza (definendolo con un capolavoro di arte retorica «un paradosso») ai danni della campionessa russa di salto con l’asta, Yelena Isinbayeva, rea di essersi schierata a favore di una legge sull’omosessualità vigente nel suo paese. Dopo la forte polemica che ne scaturí, si scusò, si giustificò, annunciò le “irrevocabili” dimissioni da consigliere (ma anche da tutte le cariche di origine politica, come Anci e Forum giovanile diritti civili) e, con sprezzo del pericolo, mise a disposizione del partito la sua tessera. Invece, dopo aver abbandonato il suo capocorrente Civati (che lo aveva accusato di aver fatto «una dichiarazione riprovevole»), divenne fedelissimo dei vertici sardi e fece anche carriera: ‘promosso’ consigliere d’amministrazione dell’Ente per il diritto allo studio di Cagliari.
Per Piras è nuovamente l’ora delle scelte irrevocabili ed ha usato ancora facebook come megafono: “Lascio la Chiesa Cattolica. Non mi riconosco più”. Motivo scatenante: “La tiepida reazione del Papa (due righe di circostanza emanate dal portavoce della sala stampa vaticana) sulla strage di Orlando”, ma non solo… anche “il contenuto violento dell’ultima enciclica nei confronti delle persone omosessuali”, e pure “l’assenza di provvedimenti disciplinari nei confronti di parroci che augurano la morte alle persone omosessuali”. Perciò, l’ormai ex cattolico lo dice senza infingimenti, sedendosi come giudice supremo nel tribunale del popolo: “Considero la Chiesa e le sue gerarchie tra i ‘mandanti’ culturali e sociali, alla pari dell’integralismo islamico, della strage di Orlando e delle aggressioni omofobe”. Un gesto forte, accompagnato da una teatralizzazione del messaggio: “Caro Bergoglio, della vicinanza al dolore e ai diritti lgbt ti resta solo l’ipocrita abito da Drag Queen che indossi”. E da uno slancio di megalomania istrionica: “Che Dio vi perdoni. Io lo faccio da subito”.
Conscio, però, che un simile gesto da parte di un periferico esponente del Pd fosse poco appetibile per i media, ai microfoni dell’Ansa ha rilanciato: “Avvierò le pratiche per sbattezzarmi”. Ma il parroco di riferimento può dormire sogni tranquilli. Se la promessa di sbattezzarsi vale quanto quella di dimettersi dal Consiglio comunale di Ierzu, evento mai verificatosi (come tutte le altre dimissioni), il registro battesimale della sua parrocchia non corre alcun pericolo.
Arsenico
(admaioramedia.it)
6 Comments
FaberSardo
Le dimissioni sono un’arte…
Un tempo era da consigliere comunale, oggi da cattolico. https://t.co/5CRuie9njb
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webnauta59
RT @admaioramedia: #PapaFrancesco è tiepido e lui si sbattezza https://t.co/SFieeaaLE2 #Sardegna #Chiesa
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