Dopo la sfortunata avventura come candidata Presidente alle elezioni regionali del 2014, Michela Murgia ha scelto un profilo politicamente basso con rare incursioni nel dibattito, dedicandosi con intensità a tour letterari. In effetti, non aver letto con attenzione e/o competenza la legge elettorale, vanificando decine di migliaia di voti (quasi 76.000), non è uno shock facile da superare. Dalla sconfitta ad oggi, nella memoria è rimasto sopratutto l’attacco frontale a Francesca Barracciu per lo scivolone del Sottosegretario alla Cultura sui due Satta (il poeta Sebastiano fu confuso con lo scrittore Salvatore), sfida che terminò a colpi di “miserabile”.
Annoiata ed in crisi di visibilità, sopratutto se a ridosso di una nuova uscita in libreria (ha già annunciato che il suo nuovo romanzo è finito e sarà negli scaffali dal 10 novembre), è tornata a far parlare di sé. Venerdì scorso, si è scagliata contro la copertina del mensile di moda “MarieClaire” che ha pubblicato una modella decisamente magra: “Disgusto. Quando cominceremo a reagire sul serio e tutte insieme alla costruzione di una simile idea di donna?”, ha scritto su facebook in versione suffragetta. Il controcanto gliel’ha fatto un’altra donna, la ricercatrice universitaria Alessandra Serra, su “l’Unità”: “Ci dovremmo interrogare sulla legittimità di certe invettive, che loro malgrado coinvolgono una donna reale, una persona… Riguardano milioni di donne spesso a disagio col proprio corpo. Un’idea di emancipazione femminile, quella della Murgia, offensiva e pericolosa… una roba un po’ banale che sa di femminismo d’antan. Lo sparare su una ragazza giovane a colpi di pubblico ‘disgusto’ pensando che non sia reato, solo perché svolge una professione socialmente ambita e prestigiosa, è uno svarione culturale. Penso alle ragazze magre e insicure che hanno visto quel post e dico loro, fregatevene, tutta invidia”. Trovando il neanche tanto inaspettato sostegno della Barracciu: “Sottoscrivo ogni parola e ogni virgola dell’articolo dell’Unità”, ha twittato. Insomma, anche per il Sottosegretario la scrittrice è una ‘rosicona’, altro che vendicatrice, senza macchia e senza paura, dei diritti femminili.
Ieri, invece, ha mirato contro la mozione ‘antigender’ dei consiglieri regionali del centrodestra, esibendosi nel più classico ‘benaltrismo’: “Esilarante. E’ in corso la più grande esercitazione militare degli ultimi 30 anni, 7000 sardi disoccupati sono emigrati negli ultimi 5 anni, stiamo cercando di difenderci come possiamo da trivellazioni selvagge, inceneritori, speculazione edilizia, isolamento infrastrutturale e dispersione scolastica, ma la priorità per l’opposizione è il pericolo gender”. Neanche considerata l’ipotesi che, in questi mesi, l’opposizione in Consiglio regionale (ovviamente definita “omofoba”) possa aver già preso posizione (condivisibile o meno) sui temi delle servitù militari, del lavoro, sul problema energetico, sulla continuità territoriale.
Ma lei fa la scrittrice a tempo pieno, e la commentatrice tuttologa nel tempo libero, consapevole che ogni sua esternazione sia una comoda fucina di ‘consenso social’, facilmente convertibile in lettori della sua prossima fatica letteraria. Insomma, semplice marketing e pure a basso costo. Come dimenticare Kelledda, prima delle scorse elezioni, con stivaletti da passeggio e scopa da salotto intenta a ripulire dal fango una casa di Terralba dopo l’alluvione, in posa talmente perfetta che il fotografo non volle rinunciare ad uno scatto ‘evidentemente’ casuale, degno della pubblicazione su “L’Unione Sarda”.
Arsenico
(admaioramedia.it)
10 Comments
Santino Cauli
Sulle orme di Lucrezia Borgia….he he he….
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