Fiumi di inchiostro, da anni, raccontano su libri e giornali le battaglie della sinistra contro il precariato, contro la schiavitù dei contratti a tempo rinnovati all’infinito. Poi, quando si trova a governare, alle parole raramente seguono i fatti. Quante chiacchiere e quanti lavoratori illusi, che ormai hanno imparato a fare la ‘croce elettorale’ su altri simboli.
E’ anche il caso di trenta lavoratori precari, da anni ed anni, del Crs4 (società partecipata al 100% dall’Agenzia regionale Sardegna ricerche), che ormai da anni lamentano il pesante ritardo con cui la Direzione aziendale e la Giunta regionale hanno preso in carico l’ipotesi della loro stabilizzazione. Come hanno spiegato più volte, “le attività operative del Crs4, centro di ricerca della Regione Sardegna, sono basate al 50% sul lavoro di ricercatori e tecnologi con contratti a termine e presenti in azienda, in alcuni casi, da oltre 10 anni. Una situazione deteriorata che viola il contratto applicato e le norme sul lavoro a tempo determinato”. Situazione indefinita che, secondo i lavoratori, rischia anche di compromettere l’attività del Crs4.
Negli ultimi anni, la protesta si è fatta più forte, ma, nonostante le iniziative sindacali, dalle Istituzioni silenzio quasi assoluto. Poche parole per rimandare di mese in mese un’ipotesi di soluzione del problema. Poi, improvvisamente, in via Battisti, sede dell’Assessorato regionale del Bilancio, a 48 ore dalle elezioni è suonata la sveglia ‘occupazionale’ dell’assessore Paci, che venerdì 22 febbraio, di concerto col collega Spanu, assessore del Personale, ha partorito una delibera che sembrerebbe risolvere (in realtà non è poi così scontato) il problema dei 30 lavoratori. Infatti, l’Assessore della Giunta Pigliaru ha dato “mandato a Sardegna ricerche, nella sua qualità di socio unico di Crs4 e Porto Conte Ricerche, a valutare il fabbisogno di personale al fine del raggiungimento egli obiettivi annuali e/o pluriennali delle due partecipate”. Indispensabile viatico per procedere, sulla base della pianta organica, all’eventuale stabilizzazione di un numero indefinito di lavoratori.
Insomma, anche in questo caso – come in quello della ricerca del consulente, esperto di finanza pubblica, per il quale ha deliberato a quattro giorni dalle elezioni (mercoledì 22 febbraio) – si è verificato un improvviso raptus, sempre a legislatura praticamente terminata, dell’assessore Paci, che si è reso conto di non poter tornare alla sua cattedra universitaria senza lanciare un inaspettato ‘messaggio’ positivo a quei precari cronici che per anni, invece, erano stati praticamente ignorati dalla Regione.
Arsenico
(sardegna.admaioramedia.it)