La Giunta Pigliaru non considera rilevante risolvere i problemi, bensì scrivere almeno una lettera sul tema, da esibire al cospetto di ogni qualsivoglia lamentela. Una 'moda' talmente diffusa che in viale Trento si corre il rischio di avere presto un'epidemia del ‘crampo dello scrittore’.
Hanno cominciato Raffaele Paci (assessore del Bilancio) e Luigi Arru (assessore della Sanità), che però non si lessero vicendevolmente e per le borse di studio degli specializzandi in medicina combinarono il famigerato pasticcio, non finanziandole, 'incasinando' così alcune decine di futuri medici sardi. Al cospetto degli studenti inviperiti fecero spuntare una letterina spedita al Ministero dell'Istruzione per chiedere la riapertura del bando già chiuso. Il risultato è negli annali delle brutte figure rimediate. Perciò, addio borse di studio per il 2015.
Poi, è arrivata la vicenda dei 28 albergatori che, dopo aver usufruito di un finanziamento previsto da una legge regionale del 1998, si sono visti intimare dalla Commissione europea la restituzione dei soldi ricevuti (circa 35 milioni di euro) in quanto ‘aiuti di stato’. Oltre il danno la beffa: l'Assessorato regionale del Bilancio, per “evitare il rischio concreto che il peso del risarcimento sia scaricato interamente sulla popolazione della Sardegna”, ha intimato agli imprenditori il pagamento dell'intero importo entro pochi giorni. Ma, per non sembrare troppo 'matrigna', la Regione ha inviato anche un plico a Bruxelles per formulare “alcune proposte tese ad attutire il peso del recupero finanziario già sancito da più sentenze”.
E sulla scuola, come poter supportare le proteste dei precari sardi, costretti a presentare entro il 14 agosto le domande per le assunzioni con l’indicazione delle province possibili sedi di destinazione? Per esempio, scrivendo una lettera che l’assessore della Pubblica istruzione, Claudia Firino ha inviato al Ministro Giannini per sollecitare la proroga della scadenza per le domande. Allungamento dei termini che, ovviamente (sarebbe inutile dirlo…), non è stato concesso, anzi, alla missiva ha risposto, prontamente e gentilmente, il sottosegretario dell'Istruzione del Governo Renzi, Gabriele Toccafondi, con una dichiarazione di facile interpretazione: "Non è possibile per tutti avere il posto sotto casa".
Ad onor del vero, la Giunta si era mossa per far sentire il suo peso al Governo nazionale anche sulla vicenda del Deposito nazionale delle scorie nucleari. Come? Con una lettera ai Ministri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico per manifestare che “la Regione Sardegna si oppone con fermezza all'ipotesi di localizzare nel suo territorio la sede del deposito”. Firmata dal governatore Pigliaru? No, troppo impegnativo scrivere ad un Ministro. La firma in calce è dell’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano. Ora, non resta che scrivere una letterina per far funzionare la Continuità territoriale ed un telegramma per moderare gli sbarchi di immigrati in terra sarda.
Arsenico
(admaioramedia.it)
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