Hanno impiegato oltre 48 ore per redigere un comunicato chiarificatore e spiegare la loro posizione sull’aggressione di sabato scorso nei confronti di Daniele Caruso, coordinatore di Noi con Salvini. Poche righe ponderate, accompagnate dall’immagine di un ‘topo di fogna’, che il Coordinamento antifascista cagliaritano ha voluto divulgare, dimostrando un apprezzabile sprezzo del ridicolo. Secondo costoro, “sabato c’è stata una sola iniziativa”. E fin qui niente da obiettare, visto che la loro ‘furbata’ di organizzare il “pranzo antirazzista“ ha costretto la Questura a spostare in piazza del Carmine i salviniani, che in un moto d’orgoglio hanno rinunciato alla loro manifestazione “Stop Invasione”, regolarmente autorizzata. E il Coordinamento lo evidenzia: “La piazza è stata occupata attorno alle 11 e 30 per evitare la manifestazione indetta dai leghisti sardi”.
Ormai, non sono più né via Amat, né via Crespellani a concedere le autorizzazioni, bensì tutto viene deciso in via La Marmora (dove si trova la scuola occupata abusivamente per creare il centro sociale ‘Sa Domu‘): lì si riuniscono gli antifascisti, gli antirazzisti, gli antimilitaristi, gli antiomofobi ecc. e stabiliscono chi, su cosa e dove può manifestare. Nella silenziosa tolleranza anche di palazzo Bacaredda, che addirittura paga anche le bollette degli uffici. Quindi, la loro ‘furbata’ (sarà forse stata autorizzata da Questura, Comune e/o Polizia municipale?) “nel giro di pochi giorni ha portato all’interdizione della piazza per problemi di ordine pubblico”: obiettivo raggiunto. Ma l’indomito Caruso (anche un po’ paraculo, se è consentito), “accompagnato da quattro persone si è presentato nella piazza nel momento in cui si stava allestendo per il pranzo”. Che maleducazione, arrivare agli eventi conviviali all’ultimo minuto. Perciò, i famigerati ‘antagonisti‘, invece di invitarlo a consumare con loro, hanno deciso di cacciarlo a qualsiasi costo dalle vicinanze del luogo pubblico dove avevano la loro manifestazione (peraltro, per essere sempre pronti organizzano corsi di pugilato all’interno del centro sociale), motivando l’azione in un crescendo di prosa autoreferenziale: “La determinazione con cui sono stati allontanati ha rafforzato la volontà di tenere una piazza successivamente attraversata da più di un centinaio di persone. Si tratta dell’inevitabile risposta tributata da un pezzo consistente di città nei confronti di chi illegittimamente e con un consenso nullo, confermato dall’impossibilità di presentarsi alle elezioni per mancanza di firmatari, ha provato comunque a ritagliarsi un indebito palcoscenico”. In sintesi, chiosano: “Caruso ha raccolto schiaffi al posto degli applausi, unica risposta possibile”. Così ha deciso il tribunale del popolo con stabile sede a Sa Domu.
Il convinto ritorno all’antifascismo militante, che tante vittime ha già causato negli anni ’70 e ‘80, di questa frangia di estremisti, giovani e non, trova conferma nelle parole dei rappresentanti di Sa Domu sulla loro pagina social, in risposta a chi ha osato criticare la violenza contro Caruso: “Continuate a delegare l’antifascismo che stiamo belli freschi, il motivo per cui hanno agibilità nelle strade e si possono permettere aggressioni sono coloro che rimangono in casa e puntano il dito”. Oppure, nel commento di una loro agguerrita tifosa, tal Francesca M.: “Al pronto soccorso l’hanno fatto entrare? Non è insalubre un ratto tra la gente che sta male? Che poi… per due schiaffi?”. Perché loro hanno deciso: “Libertà di circolazione per tutti e tutte, tranne che per i fascisti”.
Arsenico
(admaioramedia.it)
5 Comments
FaberSardo
A Cagliari c’è il nuovo ‘tribunale del popolo’, ha sede in via La Marmora, nella scuola occupata abusivamente… https://t.co/lFm6PgGPgt
albix67
“””””antifascisti””””” https://t.co/lGVWvJo0hc
Chris Chris
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Mariella Vidili
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