È salito sul trono del Partito democratico dopo una passeggiata (51,2% dei voti) alle Primarie regionali nell’ottobre 2014, ma il regno di Re(nato) Mida comincia a traballare: ogni faccenda che Soru tocca non si trasforma più in oro, mettendo in serio pericolo gli assetti del suo partito.
Appena eletto segretario regionale ha evocato senza indugio il rimpasto nella Giunta di viale Trento, seppure avesse esplicitamente precisato che con Pigliaru non avrebbe mai preso neanche una pizza. Però, variazioni negli assessorati finora non se ne sono ancora viste, grazie alla pervicace resistenza del Governatore: “Le decisioni spettano al presidente della Regione”, ha ribadito in più occasioni. Poi, ha affrontato alcune importanti elezioni amministrative nella recente primavera, perdendo Porto Torres, conquistata dallo sceriffo americano a cinquestelle, e sopratutto la roccaforte rossa di Nuoro, con conseguente terremoto nelle segreterie comunali e provinciali del Pd. Ha conquistato, però, ‘pro tempore’ Quartu, dove il sindaco Delunas ora governa, contro ogni pronostico e contro Soru, sorretto da una maggioranza di sinistra-centro-destra ed il Pd ha ben 8 consiglieri all’opposizione. Gli stessi che chiedono l’espulsione dei consiglieri Pd pro-Sindaco, mentre Delunas ha chiesto provvedimenti disciplinari per i colleghi di partito che votano contro di lui.
Ma anche le Giunte di altri Comuni importanti non godono di buona salute. A Sassari, perse le primarie, i notabili del Partito hanno ‘costretto’ tutti gli assessori del sindaco Nicola Sanna alle dimissioni e dalla faida all’interno del Pd nascerà un nuovo assetto a Palazzo Ducale. Ad Olbia, eletto un sindaco in prestito dal centrodestra (Gianni Giovannelli), è stata ufficializzata in Consiglio la separazione consensuale, creando due gruppi consiliari in maniera non troppo originale: Pd1 e Pd2, manca solo PdX. E l’anno prossimo si vota. Ad Alghero, il sindaco Mario Bruno (che ha anche collezionato un’espulsione dal Pd) non è esattamente benvoluto dal suo ex partito (“innumerevoli risultati negativi, legati alla insufficienza della giunta”, le ultime buone parole del segretario Pd algherese, Mario Salis). Resta Cagliari, dove sembrerebbe regnare una ‘pace armata’ tra il Pd ed il sindaco Sel, Massimo Zedda, che avendo subdorato aria di non ricandidatura (con l’etica motivazione dei suoi guai giudiziari) ha iniziato un’astuta e lenta manovra di avvicinamento, con armi e bagagli, ai Dem.
Insomma, le patate bollenti per il segretario Soru non mancano, ma finora lui non ne ha sbucciato neanche una, scontentando tutti i suoi vip-sponsor, da Antonello Cabras a Silvio Lai, passando per Paolo Fadda, ai quali nei giorni scorsi ha anche srotolato l’affare Funtanazza, che ha scioccato buona parte di dirigenti ed elettori del Pd. In attesa di verificare se, oltre ad aver dimostrato di essere incapace a guidare il partito con la sua unica regola (“uno decide per tutti”), Re(nato) Mida ha scritto una lettera ai Dem per invitarli alla Festa dell’Unità di Cagliari: “In un momento in cui è alta la disaffezione nei confronti della politica il compito del Pd è interpretare la contemporaneità, capirne i problemi e le opportunità, elaborare proposte e tracciare percorsi”. Non sono in molti a scommettere che sarà proprio Soru a guidare questo nuovo cammino, prefigurando la punizione che, come racconta Ovidio, Apollo affibbiò a Mida: un paio di orecchie d’asino.
Arsenico
(admaioramedia.it)
One Comment
Nuccio Monello
Pigliaru like Delunas … (?) or … Delunas like Pigliaru (!) in ogni caso, svolta EPOCALE nella politica pd in Sardegna !