Era tutto pronto per realizzare, tra luglio e settembre, un hotspot a Cagliari, dove accogliere, identificare, fotosegnalare e prendere le impronte degli immigrati salvati al largo della Libia. Una struttura, decisa dal Governo nazionale senza alcuna riserva da parte delle Istituzioni regionali, che avrebbe ovviamente fatto incrementare i numeri degli arrivi, rispetto ai circa 2.000 ipotizzati recentemente dal Prefetto di Cagliari per tutto il 2016. Basta considerare che, in cinque mesi, negli altri hotspot italiani sono sbarcati in 7.042 a Pozzallo, 5.151 a Lampedusa, 4.030 a Trapani e 3.288 a Taranto.
Numeri che si coniugherebbero perfettamente con le parole del presidente Ganau e dell’assessore Arru, innamorati dell’idea di combattere la crisi demografica e lo spopolamento delle zone interne della Sardegna con nuove etnie. Per esempio, con quelle in arrivo da Nigeria (15% degli sbarcati nel 2016), Gambia (10%), Somalia (9%), Costa d’Avorio, Eritrea e Guinea (8%), Senegal e Mali (7%).
Ma, contro ogni pronostico, la salvezza potrebbe arrivare proprio dalla tanto odiata Europa. L’ipotesi Cagliari non piace al capo della direzione immigrazione della Commissione europea, Matthias Ruete, che ha scritto al prefetto Morcone, responsabile del Dipartimento Immigrazione italiano: “Ho alcune riserve su questa scelta, così come le ha Frontex, poiché la località è troppo lontana dalla zona delle operazioni di ricerca e soccorso (Sar). Inoltre, è altamente improbabile che venga scelta come porto sicuro da chi opera nell’ambito Sar”. I nostri governanti, forse, dovranno rivedere i loro piani…
Arsenico
(admaioramedia.it)
2 Comments
arsenico2015
Europa inconsapevole alleata dei Sardi: non vuole #hotspot per immigrati a #Cagliari https://t.co/2uCXyTj5Tj #Europa #Immigrazione
Daniele Carlini
in barba agli olandesi che volevano scaricare i clandestini in Sardegna?