Non ha retto allo stress mediatico. Da un articolo su un piccolo giornale di periferia, come Ad Maiora Media, è passata sui quotidiani nazionali, arrivando fino al telegiornale di Sky, perciò ha chiuso il suo profilo facebook. Non prima, però, di aver cancellato il commento, di essersi scusata, più o meno convintamente, e di aver argomentato, ricevendo addirittura alcuni messaggi di sostegno e di consenso. «Sarebbe davvero un Buonanno se anche Berlusconi seguisse a ruota», aveva scritto in un post Roberta Uccheddu, consigliere comunale di Rifondazione comunista a Guspini. E, seppure avesse riservato questo suo commento esclusivamente agli amici social, è finito comunque nella posta elettronica della Redazione, spedito da qualcuno che non lo aveva gradito.
«Il mio post su Buonanno e Silvio – ha cercato di giustificarsi la consigliera – era una semplice battuta. Mi scuso per aver involontariamente offeso qualcuno. Per buona pace di tutti, rimuovo il post». Insomma, come diceva Kruska a Zelig, “ha fatto la battuta”, facendo intendere che non facesse ridere. Infatti, anche essere divertenti è un’arte e fare politica e rappresentare il popolo presuppone qualità morali che non tutti possono avere.
Nonostante le scuse, ormai il fiume era in piena e si era già riversato totalmente su di lei, fino a convincerla ad abbandonare il social. Ma non deve essersi proprio convinta di averla fatta grossa, tanto che per spiegare chi fosse Buonanno, sempre nello stesso post di scuse, ne ha tratteggiato un ritratto destinato nelle sue intenzioni ad attenuare il suo peccato originale: “Era quello che voleva il filo spinato, che voleva dare fuoco a zingari e rom. Quello che gioiva per la morte sui barconi della speranza di piccole creature innocenti. Quello che parlava davanti alle telecamere di Skytg24 con una pistola tra le mani”. Arrampicandosi in un’ardito artificio retorico, che l’ha posta in un precario equilibrio sulla lama del rasoio: “Non sono felice che sia morto, ma sinceramente non posso essere triste per la scomparsa di un uomo di cui nessun essere umano avrebbe dovuto avere stima”. Sconfinando nel vittimismo da copertina: “Ora capisco come è semplice arrivare agli attacchi a Charlie Hebdo”. Perché “il sarcasmo non è compreso da tutti”. Insomma, i vignettisti francesi l’hanno insegnato anche a Roberta: per far ridere il prossimo vale tutto, buon gusto e rispetto non contano. Terminata la legislatura a Guspini, per la consigliera comunista si apre una nuova carriera da battutista…
Arsenico
(admaioramedia.it)
5 Comments
Maria Bonaria Usalla
PRIMA DICONO SCEMENZE E POI SI NASCONDONO CHE ESEMPIO.
Andrea Serra
Molti non sanno che Buonanno aiutava di tasca sua i disperati che andavano a chiedere aiuto nelle trasmissioni tv di Paolo Del Debbio e che viveva col solo stipendio da sindaco in quanto quello da parlamentare lo lasciava in Comune per i poveri.
Sindaco per 25 anni, votato dall’ 80% dei suoi concittadini.
Queste sono le cose che contano.
E che si lascino in pace i morti!
Omar Serrao
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admaioramedia
@RegoliClaudia La consigliera dopo il post-boomerang scappa da facebook, ma si prefigura un futuro da battutista… https://t.co/MZWyuyoWIJ
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