Avevano tuonato sui social che sarebbero stati “i soliti quattro fascistelli”, che si trattava di una “manifestazione razzista”. Qualche esperto di ‘sabotaggi mediatici’ aveva iniziato una catena su WhatsApp con un messaggio (riportava ambigui riferimenti a “bande armate algerine”) che cercava di intimorire le persone intenzionate a partecipare.
Invece, in ‘quattro’ erano gli antifascisti contestatori ed alla “Fiaccolata per la sicurezza” (ieri a Cagliari) hanno partecipato anche alcune famiglie extracomunitarie, per niente intimorite dalle consuete accuse di razzismo, anzi consapevoli che la sicurezza sia un tema che non distingue tra bianchi, neri o gialli. Almeno 500 i cittadini, che senza simboli di partito, ma ‘armati’ esclusivamente di bandiere tricolori e coi 4 mori, hanno sfilato per le strade della Marina, chiedendo ad alta voce alle Istituzioni maggiore pulizia e decoro (destinatario il sindaco Zedda) e maggiore sicurezza e legalità (destinatario il prefetto Costantino).
A fare da insolita ‘scorta’ ai partecipanti alla Fiaccolata, passo dopo passo nelle strade parallele fino all’arrivo in piazza Amendola, un manipolo di contestatori, in prevalenza giovanissimi (accompagnati ed istigati da due/tre adulti), che, nonostante la freschezza anagrafica, hanno dimostrato di essere a corto di fantasia. Tanto da dover rispolverare slogan degli anni ’70, come “Camerata basco nero il tuo posto è al cimitero” oppure “Fascisti carogne tornate nelle fogne”. Colonne sonore di una stagione ormai lontana, che nessuno di quei contestatori ha vissuto, ma che qualche ‘cattivo maestro’, vecchio arnese degli opposti estremismi, gli avrà raccontato per sfoggiare chissà quali meriti. Sono gli epigoni di coloro che nel 2017 approvano in Parlamento una legge contro la propaganda fascista o che non perdono occasione per sostenere che i ‘fascisti’ non possono parlare, arrivando a rispolverare una loro vecchia passione: la schedatura degli avversari politici.
Eppure, non hanno considerato, o meglio hanno strumentalmente ignorato, che alla ‘passeggiata’ nel quartiere, seppure organizzata su iniziativa di Fratelli dì’Italia, hanno partecipato cittadini di diverse estrazioni politiche, stanchi delle condizioni nelle quali versa il quartiere, sopratutto negli ultimi mesi, caratterizzati da una massiccia presenza di extracomunitari nullafacenti, che ha determinato, come i fatti di cronaca nera ben testimoniano, una situazione di preoccupazione, degrado e disagio, accompagnata da illegalità diffusa.
Dalla Fiaccolata sono stati recapitati in via Roma ed in piazza Palazzo 500 messaggi di liberi cittadini, che hanno deciso di impegnarsi in prima persona per farsi portavoce dei tanti che non hanno potuto (o per ora non hanno voluto) scendere per le strade della loro Città. Intenzionati a difenderla dal degrado, verso il quale sta pericolosamente precipitando in tempi rapidissimi, e sventolando esclusivamente le bandiere della sicurezza e della legalità. Un buon viatico per sperare che da oggi qualcosa possa cambiare ed i cagliaritani tornino protagonisti nelle scelte per la propria Città.
Arsenico
(admaioramedia.it)