A pochi giorni dall’impietosa requisitoria dei consiglieri di opposizione al Comune di Cagliari, il sindaco Zedda si è presentato alla stampa, per l’ultimo incontro del 2014, affiancato, oltre che dagli assessori della sua Giunta, dai presidenti delle Commissioni consiliari e, rigorosamente alla sua destra, dal capogruppo del Partito democratico, Davide Carta, nel ruolo di angelo custode del massimo partito che lo sostiene, anche se ‘a spizzichi e bocconi’. Quello disegnato da mister Zedda è stato un anomalo schieramento per una conferenza stampa di fine anno. Tanto da far pensare ad un’immagine prettamente natalizia che si è voluta dare ai cagliaritani: ci vogliamo un mondo di bene.
Ma nonostante gli intenti ecumenici del Primo cittadino, qualche crepa si è intravista comunque. In particolare, sul tema ‘Capitale Europea della cultura 2015’.
Parlando della sconfitta di Cagliari, il Capogruppo Pd ha evidenziato come il progetto presentato, e sconfitto, sia stato il frutto di «un dibattito che non è stato fatto», sollecitando come necessario «riprenderlo, ridisegnarlo per rivalorizzarlo per identificarsi meglio in esso». Insomma, qualcuno se l’è cantato, se l’è suonato e ha stonato.
Immediata e ferma la risposta, più da dibattito che da conferenza stampa, del presidente della commissione Cultura, Francesca Ghirra, sodale di partito (Sel) del Sindaco: «Il dibattito c’è stato e c’e ancora, continuo e costante». Tradotto, caro compagno Carta, se hai qualcosa da dire partecipa alle riunioni.
Visto l’affettuoso clima, pare opportuno ringraziare il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che (annunciando su twitter: “Parte la gara per la Capitale Italiana della Cultura 2016. Nel 2015 saranno insieme le 5 finaliste europee Siena, Perugia, Lecce, Cagliari, Ravenna”) avrebbe deciso di assegnare il titolo di ‘Capitale Italiana della cultura 2015’ a tutte le cinque rivali di Matera. In caso contrario, un’altra sconfitta avrebbe mandato in crisi la maggioranza consiliare.
Arsenico
(admaioramedia.it)