Quando il centro urbano di Arbus e quello della frazione di Sant’Antonio di Santadi nel mese di giugno di ogni anno si presentano animati da bandierine colorate poste sulla sommità delle strade, quando i rigogliosi gigli bianchi fanno bella mostra di sé per il loro bianco candido e quando i canti folcloristici della nostra Isola accompagnano l’allestimento delle tradizionali ‘traccas‘, allora significa che la comunità paesana respira già quella particolare e straordinaria aria di fede, devozione, speranza per il Santo di Padova.
Dopo la processione dello scorso 13 giugno, la festa entrerà nel vivo degli appuntamenti civili e religiosi da sabato 24 a martedì 27 giugno prossimi. Nel centro minerario del Medio Campidano, la Festa di Sant’Antonio da Padova si rinnova da oltre 400 anni; lo stesso Giuseppe Vaquer nel suo libro “Arbus”, pubblicato nel lontano 1895, scriveva: “…La mattina per tempo del giorno 12 si vedono già nei cortili degli agricoltori i carri trasformati in letti e sormontati da una volta ovale formata da una coperta da letto bianchissima e da un lenzuolo, sostenuta da un’armatura di semicerchi da botte e di canne. Il carro, così trasformato, non è altro che la tradizionale tracca sarda, la quale costituisce sempre un segno di festa e ripara – all’occorrenza – dal vento, dal freddo, dall’acqua e dal sole, e sostituisce il letto di casa…”.
Sant’Antonio riesce ad unire al suo cospetto donne e uomini, tra cui numerosi emigrati che per l’occasione fanno rientro al paese natìo, all’insegna della fede, della devozione, della preghiera silenziosa lungo tutto il tragitto di circa 40 chilometri che il Simulacro trainato da un giogo di buoi, quest’anno magistralmente condotto da Simone e Lorenzo (19 e 12 anni), e accompagnato da numerose traccas percorre dalla Chiesa Parrocchiale di San Sebastiano ad Arbus fino a Sant’Antonio di Santadi, dove la popolazione residente lo accoglie gelosamente nell’omonima Chiesa campestre.
Come sovente accade nelle feste religiose che si svolgono in terra sarda la fede si unisce alla cultura ed al folclkore tipici della tradizione contadina, che prepotentemente resiste alle contaminazioni dell’era moderna. Gli Arburesi in primis, ma sempre più spesso anche cittadini provenienti dai paesi limitrofi del Campidano e dell’Oristanese, accompagnano Sant’Antonio in lungo corteo dove anziani e giovani si ritrovano gli uni di fianco agli altri quasi a significare un testimone che dalle mani stanche e ruvide dei saggi passa sotto custodia di quelle nuove generazioni a cui è affidata la responsabilità di non disperdere l’inestimabile patrimonio umano e religioso-culturale che questa festa rappresenta. Anche quest’anno il comitato “Passu passu cun Tui Antoni Santu” e l’associazione turistica Pro loco di Arbus, grazie alla rinnovata collaborazione del Comune di Arbus e dell’Assessorato regionale del Turismo, presentano un ricco programma di eventi facilmente consultabile nel sito www.festadisantantoniosantadi.com. Appuntamento a sabato 24 giugno per quella che sarà, anche per questa edizione, un’emozione unica e straordinaria che ci resterà nel cuore.
Gianni Lampis – Consigliere comunale di Arbus (foto “Digital Photonet Arbus”)