Il caso del detenuto, in arrivo da una prigione del nord Italia, che appena giunto alla colonia penale agricola di Is Arenas ad Arbus, sottoposto alle visite mediche, è stato trovato affetto da tubercolosi, non è stato ancora chiarito e le organizzazioni sindacali della Polizia penitenziaria tornano alla carica.
“A distanza di oltre giorni dieci – ha commentato Fp Cgil-Polizia penitenziaria, che aveva sollevato il caso ed inviato una nota ai dirigenti regionali degli istituti di pena – non nascondiamo la forte preoccupazioni per un contagio tra il personale di Polizia penitenziaria e sanitario, ancor più perché non risulta che sia stato posto in esser alcun intervento di profilassi (tuber-test o Mantoux e se necessario rx torace)”.
I rappresentanti dei lavoratori hanno inviato una lettera all’Amministrazione penitenziaria ed alle Autorità sanitarie, compresa una lettera personale con richiesta d’intervento all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, auspicando la predisposizione dei protocolli previsti: “Riteniamo che il silenzio di questi giorni da parte dell’Amministrazione sia inconcepibile, vergognoso, in quanto perpetrato nei confronti dei poliziotti che lavorano onestamente a discapito della propria salute e spesso e volentieri della propria vita, con conseguenze, come in questo caso, che si rischiano di pagare a caro prezzo. Vita che per i competenti uffici dipartimentali vale poco o niente, poliziotti uomini e donne che sono diventati, solo dei numeri. E’ assolutamente inaccettabile che il Personale in servizio non venga tutelato né durante le funzioni lavorative, né conseguentemente all’eventualità di un probabile contagio, evidenziando un’assoluta assenza di assistenza e sicurezza, in particolar modo per poliziotti e sanitari che a vario titolo sono entrati in contatto col detenuto”. (red)
(admaioramedia.it)
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Jannet Ta
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