Avevano organizzato un giro di falsi incidenti e danneggiamenti al fine di truffare diverse compagnie assicurative che durava da circa un decennio. Ma dopo una lunga indagine (operazione “Porsche Cayenne”), coordinata dalla Procura di Lanusei, e svolta dai finanzieri della Tenenza di Arbatax, sono state denunciate 17 persone. Secondo gli investigatori, la mente era M.P., indagato insieme alla moglie C.M. ed al carrozziere S.S., anche per associazione per delinquere: coadiuvato di volta in volta da persone diverse, ha inscenato diversi incidenti e danneggiamenti mai avvenuti. Le auto coinvolte nei falsi incidenti venivano predisposte alcuni giorni prima della denuncia dei sinistri, all’interno di una vecchia officina di proprietà di M.P. (che è stata sequestrata) o in un locale utilizzato da S.S. Gli episodi contestati sono almeno 30 ed hanno fruttato indebiti risarcimenti per circa 100mila euro. Erano, inoltre, in corso ulteriori risarcimenti, da parte delle compagnie assicurative, per altri 50mila euro.
Per inscenare i falsi incidenti, tutto veniva organizzato nei minimi particolari: predisposti e montati i pezzi danneggiati, le cui deformazioni risultavano compatibili con la dinamica denunciata a dimostrazione della competenza dei soggetti, poi venivano scattate le foto dei mezzi coinvolti e predisposta la loro rimozione con mezzi degli stessi indagati. Poi, si procedeva alla denuncia del falso sinistro all’assicurazione e si avviava la pratica per il risarcimento danni. Tra gli elementi acquisiti dagli investigatori, risultano importanti alcune fotografie che, sequestrate durante le perquisizioni, sulla base di approfonditi accertamenti tecnici risultano essere scattate anche diversi giorni prima della data del presunto incidente o danneggiamento. Tra le auto utilizzate nelle truffe molte autovetture di lusso (Porsche Cayenne, Bmw serie 6, Mercedes, Volkswagen Touareg e Jaguar), che per l’alto costo dei ricambi faceva lievitare l’importo dei risarcimenti. Auto che erano state acquistate già incidentate da persone che, dopo un sinistro, non intendevano procedere alla riparazione.
Inoltre, nei casi di ricostruzioni troppo fantasiose, le compagnie assicurative non risarcivano il danno, venivano sistematicamente avviate cause civili e gli indagati non esitavano, nel corso delle udienze, a rendere falsa testimonianza dinanzi all’Autorità giudiziaria. Per esempio, il caso di un sinistro, avvenuto il 28 giugno 2012, tra una Bmw, riconducibile ad M.P., ed un autocarro: l’autista dell’autocarro dichiarava di trovarsi, al momento dell’incidente, sul mezzo insieme al fratello, che però dichiarato di trovarsi in casa e di essersi affacciato dalla finestra solo dopo il forte urto. Tra l’altro, nel corso delle indagini, gli investigatori hanno avuto modo di seguire in diretta, attraverso accertamenti tecnici, le varie fasi della messa in scena di un falso sinistro avvenuto nella zona di Cagliari. (red)
(admaioramedia.it)
5 Comments
nieddupierpaolo
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Reporter_Roma_7
@admaioramedia @nieddupierpaolo le assicurazioni sono le prime a truffare, io ne sono stato vittima e nemmeno ho potuto agire legalmente
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