L’Anfiteatro romano di Cagliari è una specificità mondiale. Guerre tra gladiatori, lotte tra animali e pene di morte, queste le principali attività di un tempo presso l’Anfiteatro. Oggi invece la zona attigua è in mano a sbandati, tossicodipendenti e cafoni.
Oggi si può visitare ma solo parzialmente. Serve tutelare l’esistente ma occorre riavviare gli scavi e completare la ricostruzione di tutta l’area dell’anfiteatro. Devono interagire i vari soggetti (Comune, Università, Sovrintendenza, privati) partendo magari dal progetto del 2015 della scuola estiva di Architettura.
Abbiamo trovato siringhe, feci umane, per non parlare di bottiglie, cartacce e rifiuti di ogni genere. Questa situazione non può continuare. Chiediamo rispetto per un sito archeologico importantissimo per la città di Cagliari.
Non è inoltre tollerabile che questa zona, che è tra l’altro polo universitario, sia in queste condizioni. L’Amministrazione comunale ha il dovere di intervenire immediatamente con misure di videosorveglianza ed un servizio per la pulizia costante.
Non solo l’Anfiteatro romano è un sito di pregio, ma tutta l’area deve poter essere goduta tranquillamente da universitari e tutti i cittadini.
Michele Pisano – Presidente regionale giovanile Fratelli d’Italia
(admaioramedia.it)
2 Comments
Giovanni Carta
Caro Fabio,hai messo il dito nella piaga,mi pare che questa amministrazione non vede non sente e non parla,soprattutto non trova soluzioni!!!Vorrei portarti un’altro esempio,che dalla strada non si vede,l’ex corte dei conti in via XX settembre,fra tossici,sbandati ragazzini e gente che entra per fare i suoi bisogni è diventata una latrina,inoltre,per far intervenire qualcuno a chi bisogna interpellare,considerato il rischio di cadute,di pezzi di intonaco e della scala di “sicurezza”devasta da l’incuria,forse se ci scappasse il morto qualcuno potrebbe intervenire!?È vero che è una proprietà privata,ma all’interno dello stabile si trova la ragioneria dello stato!!!!!Grazie per i tuoi articoli 👍
Stefano Congiu
Sarà da almeno una quindicina d’anni così…