Siamo alle solite. Non appena si accende la polemica su una criminalità crescente a Cagliari, parte il valzer delle statistiche per quietare gli animi dei cittadini. La solita dichiarazione che sa tanto di storiella per gettare acqua sul fuoco: i reati sono in calo, teoria ben accompagnata da grafici statistici riferiti agli anni precedenti. Peccato che la cronaca racconta fatti ben diversi.
L’altra sera circa 500 cagliaritani sono scesi in piazza proprio per porre l’accento su un malessere che c’é ed é sempre più acceso. 500 allarmisti? 500 razzisti (come qualcuno stupidamente ha affermato)? 500 bugiardi? No, solo 500 cittadini stanchi e preoccupati. La comunità ha risposto in massa lanciando un allarme piuttosto chiaro, la percezione di sicurezza non è più la stessa di qualche anno fa. Sono proprio gli stessi poliziotti, per voce del Sindacato autonomo di Polizia, a porre l’accento sulla deficienza degli organici rapportata all’aumento della microcriminalità. Allora, che sta veramente succedendo a Cagliari? Non è facile rispondere a questa domanda senza cadere nel tranello di chi vuole far finta di nulla con il fine di voler mascherare madornali errori di valutazione protratti nel tempo. Ciò significherebbe dover ammettere una gravissima sottovalutazione di un problema che è cresciuto giorno dopo giorno e che oggi esce fuori in maniera così evidente.
Il sindaco Zedda minimizza, dicendo che non esiste alcun allarme, aggiungendo che la criminalità algerina, come se esistesse solo quella, è una questione di poche ore, giusto un paio di giorni dopo lo sbarco. Peccato che gli arrivi dal mare sono pressoché quotidiani, quindi pur cambiando gli attori, il film é sempre lo stesso. Prefetto e Questore si accodano, chi senza fare precise dichiarazioni, chi dicendo che tutto va bene, facendo l’illogico paragone con città continentali. La realtà è ben diversa, nel bene e nel male l’Isola in quanto tale non può essere paragonata ad altre città. Numeri, percentuali, tabelle e statistiche vanno benissimo nei tavoli dei palazzi del potere, ma non in strada, qui si percepisce un cambiamento che spaventa, si toccano con mano nuove attualità tra furti, rapine, risse e spaccio di droga. Tutto in aggiunta ad una criminalità locale in costante crescita in un tessuto sociale sempre più favorevole vista la crisi occupazionale.
Il cittadino ha paura e dimostra di non credere più alle favole. Non si può nemmeno più parlare di bugie a fin di bene, la realtà è che Cagliari non è più la città sicura e tranquilla di qualche anno fa, nonostante qualcuno voglia continuare a fare finta che sia così.
Andy Capp
(admaioramedia.it)