E’ una domanda fisiologica alla luce dei violenti fatti di cronaca delle ultime ore con l’omicidio di Capoterra ed il tentato di via Seruci, eventi diversi e non collegati tra loro, ma che accendono i riflettori su evidenti problematiche alla sicurezza che preoccupano sempre di più.
Leggendo i commenti alle notizie apparse sui social, ci si accorge che il clima di insicurezza che serpeggia a Cagliari ed hinterland è sempre più elevato e dovrebbe essere sintomo di attenta analisi da parte di chi è chiamato ad amministrare il nostro paese. Siamo in periodo di campagna elettorale ed i proclami non si risparmiano, anche se duole ammettere che non c’è uniformità di apprensione da parte delle compagini che si sfidano in vista del fatidico 4 marzo.
Il Sindacato autonomo di Polizia lamenta carenze preoccupanti di organico, affermando che ci sono fette di provincia totalmente sguarnite dal controllo di Polizia e dovrebbe far riflettere che gli stessi addetti ai lavori, senza interessi politici, puntino il dito sulla vera causa di tanto malessere. Anche perché, se materialmente ci sono pochi poliziotti, questi non riusciranno mai a porre un evidente e concreto contrasto alla criminalità, giovane e sempre più violenta. Così vediamo le piazze che pullulano di spacciatori, attività non più localizzata in ben definiti quartieri e strade, ma diffusa in tutta la città e soprattutto in centro. Qualcuno si sarà chiesto perché nelle zone classiche di vendita di droga è sempre più evidente il viavai di stranieri che poi si dedicano alla rivendita in piazza, fino a qualche anno fa fenomeno pressoché sconosciuto? I dati ci dicono che sono sempre più gli stranieri ad essere arrestati per spaccio di droga, da aggiungere ai ‘rivenditori locali’. Purtroppo questi cambiamenti destano la preoccupazione dei cittadini e rendono il territorio ed in particolare la città di Cagliari sempre più pericolosa. Dispiace ammettere che questa metamorfosi lenta e graduale, dovrebbe sollecitare chi invece tende a minimizzare il fenomeno, permettendo al tessuto criminale di intaccare quella serenità percepita che faceva di Cagliari una zona felice e diversa dalle città continentali.
L’effetto ‘pentola a pressione’ preoccupa e bisogna intervenire prima che sia troppo tardi. Le forze dell’ordine non risparmiano arresti ed attività riempiendo le pagine dei giornali ogni giorno, i carabinieri stessi hanno arrestato gli autori del pestaggio di Capoterra in poche ore, tutto sembra sempre più che risolvibile analizzando i singoli fatti, la preoccupazione più grande è approfondire il fenomeno ponderando la Cagliari di dieci anni fa e quella di oggi. Credo che qualche intervento sia assolutamente necessario prima che sia davvero troppo tardi
Andy Capp
(admaioramedia.it)