La studiosa Angela Pellicciari con un suo articolo rileva uno dei motivi più importanti che stanno conducendo la nostra cultura identitaria alla dissoluzione, tramite l’immigrazione sconclusionata. La sinistra marxista da sempre contrapposta alla nostra cultura cattolica, i racconti di Peppone e Don Camillo guareschiani, erano un emblema caricaturale ma sintomatico di quest’ostilità nei confronti delle nostre radici giudaico-cristiane, da parte loro.
Negli anni, nonostante l’occupazione capillare dell’informazione e della cultura, anche scolastica, non riuscendo completamente nell’intento, pur di realizzarlo non ha esitato ad allearsi, seppur indirettamente, con i fondamentalisti mussulmani. In seguito i movimenti sessantottini hanno dato continuazione al propagarsi dei mali che oggi affliggono scuola e famiglia. La sinistra per soddisfare velleità di potere è ormai disposta ad allearsi anche con il diavolo, incosciente del male che sta arrecando a livello identitario alle nostre comunità.
La Sardegna poi, a causa della propaganda terzomondista radicalchic a sinistra, si avvia verso una colonizzazione imprudente del suo territorio, che rischierebbe di produrre una conseguente pericolosa alterazione di usi e costumi primordiali, peculiarità distintiva del nostro popolo, risalente a tempi antichissimi. Delle scelte aberranti, che nell’arco di poco tempo azzererebbero millenni di cultura etnica e storica, invidiataci da tutto il mondo. Le ultime notizie parlano di nuove e numerose immissioni, imposte da enti che non hanno senso più d’esistere, parte integrante delle miriadi di organismi inutili, da abolire nel nostro paese. La nostra Isola sta ormai soffrendo da qualche tempo, a causa della crisi edilizia in atto, legata è vero, allo stallo del mercato nazionale, ma anche perché aggravata dalla speculazione e dall’arrivo sul nostro territorio, d’imprenditori poco trasparenti e limpidi. La sensazione e che sulla nostra Isola si stia muovendo un accanimento terapeutico sbagliato, da parte di medici incompetenti o d’infermieri poco scrupolosi, che ne hanno decretata la morte a priori. Altrimenti non si capirebbe il cumularsi di problematiche in così poco tempo quali: la raccolta differenziata, gestita da cooperative provenienti, da fuori il nostro territorio isolano, poco attente al rispetto dell’ambiente, il dilagare della prostituzione fuori e dentro i campi di raccolta, l’impoverimento del territorio e un moderno asservimento del popolo sardo, con il conseguente arricchimento di pochi.
Dovrebbero bastare questi semplici motivi, tra l’altro davanti agli occhi di tutti, per intuire che alle spalle di questi benpensanti, vi siano i soliti loschi affari, gestiti da gente senza scrupoli. Stiano in campana quelli che predicano buonismo, poiché a un certo punto saranno costretti anche loro a urlare “al lupo”, una volta che li vedrà davanti a casa, ma ormai sarà troppo tardi.
Mario Piga – Coordinamento Nord Sardegna “Noi Con Salvini”
(admaioramedia.it)