“Con un blitz di maggioranza e opposizione, Renzi tenta di cancellare il reato di ricerca petrolifera a mare con le bombe sismiche. Il partito del ministro dell’Ambiente Galletti, Alleanza popolare, Scelta civica e Forza Italia hanno presentato gli emendamenti per cancellare il reato penale relativo all’utilizzo delle bombe sismiche per cercare petrolio nei mari, compresi quelli sardi.” Lo ha denunciato il deputato di Unidos, Mauro Pili, riferendosi alla richiesta di depenalizzazione per la tecnica dell’air gun nella ricerca petrolifera, divieto introdotto durante la recente approvazione in Senato della legge sui reati ambientali, tornata alla Camera in terza lettura per l’approvazione definitiva, che ha introdotto i delitti contro l’ambiente ed ha inserito nel codice penale i reati di inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale radioattivo.
L’air gun, introdotta tra i reati grazie ad un emendamento presentato da alcuni esponenti di Gal e Forza Italia, primo firmatario il senatore siciliano Giuseppe Compagnone ed approvato nonostante il parere contrario dei relatori e del Governo, è punita con la reclusione da uno a tre anni. Si tratta di una tecnica di ispezione dei fondali marini per individuare la presenza di idrocarburi nel sottosuolo. Un 'bombardamento' ad aria compressa che provoca esplosioni sonore da 280 decibel, che rimbalzano sul fondale ed in base all'eco prodotta rivelano la presenza di giacimenti. Una tecnica molto controversa per gli impatti sulla fauna marina.
L’emendamento soppressivo del reato è stato firmato dall’ex magistrato Stefano Dambruoso, Andrea Mazziotti Di Celso, Salvatore Matarrese e Angelo D’Agostino di Scelta civica; Carlo Sarro e Luca Squeri di Forza Italia, Vincenzo Piso ed Alessandro Pagano, deputati del partito di Alfano, ora nello stesso gruppo parlamentare coi sodali Udc del ministro Galletti.
“E’ un blitz in piena regola ordinato da Renzi che ha detto di voler modificare il provvedimento proprio per non danneggiare i petrolieri amici – ha aggiunto Pili – Martedì il provvedimento arriva in aula con due partiti chiave della maggioranza e l’avallo della stessa Forza Italia. Un vero e proprio regalo bipartisan ai petrolieri che voglio proseguire impuniti a devastare i mari senza colpo ferire. Tutto questo con il silenzio più totale della Regione che continua a dormire per non disturbare il manovratore romano.”
Sulla vicenda era intervenuto addirittura l’ambasciatore inglese in Italia, Christopher Prentice, “Per ogni progetto fondate preoccupazioni ambientali devono essere prese in considerazione, ma in questo caso si tratta di misure assurde ed estreme. Mi auguro che il governo le sventi. È una questione seria, rischiano di cancellare dall’Italia investimenti per 10 miliardi”. A riprova dei grossi interessi economici sovranazionali che stanno dietro a questa ricerca.
“Farò un’opposizione durissima contro il devastante progetto delle bombe sismiche nei mari della Sardegna presentato dai texani e dai norvegesi per cercare petrolio a largo dell’isola – ha concluso il deputato di Unidos – Un progetto di ricerca petrolifera che rischia di distruggere il tratto di mare tra San Vero Milis ad Alghero – Porto Torres. Gli interessi in gioco sono elevatissimi e il rischio che corre la Sardegna è senza precedenti. Dopo la colonizzazione della terra ferma ora, infatti, Renzi vuole tentare sino in fondo quella dei mari. Serve una reazione forte perché il reato sia confermato, non solo perché vanno rispettate le peculiarità statutarie della Regione ma perché si incide direttamente sull’ambiente e sul sistema naturale dell’Isola”. (fm)
(admaioramedia.it)