Tre in più del 2015 e le Bandiere blu della Sardegna nel 2016 diventano undici, quasi il doppio del 2014. Con l’assegnazione da parte della Foundation for environmental education (Fee), i Comuni di Badesi, Sassari e Teulada si aggiungono a La Maddalena, Oristano, Palau, Castelsardo, Quartu Sant’Elena, Santa Teresa di Gallura, Sorso e Tortolì. In tutta Italia sono 152 i centri costieri e gli approdi turistici italiani che riceveranno il riconoscimento, per complessive 293 spiagge: il 5% di quelle premiate in tutto il mondo. Per avere il riconoscimento è necessario confermare i criteri ‘green’ stabiliti dalla Fee: qualità delle acque; raccolta differenziata; spazi verdi; dotazione di servizi nelle spiagge.
“Rispetto a due anni fa, quando furono assegnati sei riconoscimenti – ha commentato l’assessore del Turismo, Francesco Morandi – il numero delle Bandiere blu è quasi raddoppiato e siamo convinti crescerà ancora, perché la Sardegna è un’isola-parco, esempio di alta qualità nell’erogazione di servizi e di sostenibilità ambientale. Un successo per tutta la regione che riguardo al valore complessivo delle spiagge non teme confronti, e di un’iniezione di fiducia nelle politiche di collaborazione tra l’assessorato e le Aree marine protette per la creazione di percorsi natura e la valorizzazione degli attrattori ambientali”.
Tra i territori che hanno ottenuto un’importante conferma, Tortolì si conferma regina sarda con sei Bandiere blu, che sventoleranno nelle spiagge di Orrì, Cea, Foxi Lioni, Muscì, la Capannina e Porto Frailis. A ritirare a Roma l’ambito riconoscimento l’assessore comunale all’Ambiente, Walter Cattari: “Grande soddisfazione per aver confermato sei bandiere blu, le stesse dello scorso anno. Sono convinto che le pratiche di sviluppo sostenibile che stiamo tracciando con l’aiuto dei cittadini siano la strada giusta da seguire per la promozione e la salvaguardia del nostro territorio”.
Al cospetto delle undici bandiere blu assegnate alla Sardegna, però, ci sono anche acque di balneazione che vengono considerate ‘scarse’, a seguito delle analisi effettuate dall’Arpas durante la scorsa stagione balneare. L’Agenzia regionale del distretto idrografico ha certificato 660 spiagge: 639 sono risultate ‘eccellenti’, 8 non classificate per carenza di campionamenti, 2 sufficienti, 9 buone e 2 scarse, cioè spiagge da non frequentare assolutamente per fare il bagno. Sono quella vicina alle foci del Fiume Santo a Porto Torres e quella del Fluminimannu a Buggerru. Proprio sul lido di Fluminimannu è intervenuto il capogruppo regionale dell’Udc, Gianluigi Rubiu: “E’ il solito copione a ridosso della stagione estiva, con alcune dichiarazioni allarmanti che sollevano molti interrogativi. Una situazione che è stata già denunciata qualche anno fa con l’allarme di riversamenti fognari nel litorale delle spiagge di Buggerru e dintorni. Le opere effettuate hanno però messo a punto il sistema eliminando il pericolo di liquami. Ecco perché sarebbe necessario il coinvolgimento della Regione. E’ necessario chiedere delle spiegazioni sulle istituzioni competenti in materia ambientale e sui campionamenti effettuati. Non vorremmo che con queste indagini venisse vanificato il lavoro di molti operatori turistici della costa del Sulcis Iglesiente”. (red)
(admaioramedia.it)
12 Comments
Aldo Manunza
Noi non abbiamo bisogno di pagare nessuno per mostrare la limpidezza dei nostri mari. Ma a quanto pare per certe Regioni è un abitudine farlo visto lo schifo in cui versano certe spiagge e certi mari.
Marzio Pintori
Quelle bandiere in Sardegna sono sprecate
ZacchedduFranc1
AMBIENTE, 11 Bandiere Blu alla Sardegna: 6 le conquista Tortolì …
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