Sono arrivati dalla Romania per essere spacciati come agnelli sardi col marchio Igp: 12mila capi, scoperti venerdì scorso dal reparto repressioni e frodi del Consorzio dell’Agnello Igp.
Una truffa del valore di almeno 1 milione di euro con agnelli che sono stati macellati in Sardegna e poi marchiati e spacciati come ‘Igp di Sardegna’. Il periodo pasquale è sempre il preferito per questo genere di truffa (si è parlato anche di agnelli in arrivo dalla Grecia), considerata l’insufficienza della produzione locale per soddisfare la richiesta del mercato italiano: su 410mila agnelli venduti, 150mila sono sardi, e la richiesta è di almeno 800mila.
“Un reato criminale – ha detto Battista Cualbu, presidente del Consorzio dell’
Sul tema è intervenuto il deputato di Forza Italia, Pietro Pittalis, che ha sollecitato il presidente Pigliaru e l’Assessore regionale dell’Agricoltura ad “adottare nuove ed ulteriori misure di contrasto a questi fenomeni gravemente lesivi per un comparto fondamentale dell’economia isolana e per i consumatori. Ora più che mai, serve mettere in campo le risorse e le politiche adeguate a difesa delle nostre produzioni e, in particolare, del comparto ovicaprino. Si deve incentivare la tracciabilità delle produzioni locali con procedure che siano semplificate e pertanto accessibili alle imprese sarde. È necessario rilanciare la filiera dei prodotti a marchio di qualità con operazioni di significativo contrasto all’importazione di prodotti non riconoscibili o di dubbia provenienza”. (red)
(admaioramedia.it)