Oltre un anno fa, in campagna elettorale, l’attuale assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda tuonava dalle pagine dei principali quotidiani sardi, contro la gestione discutibile dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (Area), evidenziando le “reiterate violazioni” e le “gravi irregolarità omissive e contabili” che in seguito avrebbero condotto al commissariamento dell’Ente. Nonostante il cambio dei vertici politico-amministrativi post elettorale, la situazione gestionale dell’Azienda non solo non è migliorata ma si è avviata su una china pericolosa che sta paralizzando l’attività della struttura.
Bilancio di previsione 2015 ancora nel limbo, con conseguente impossibilità di avviare una seria programmazione degli interventi e della gestione, anche ordinaria; di approvazione dei bilanci consuntivi pregressi (2013/14), non se ne parla neanche, ritenendo ovviamente un optional da circolo del bridge il rispetto delle norme in materia contabile e finanziaria. Insomma la confusione amministrativa regna sovrana, basta dire che il mandato del Commissario per la gestione provvisoria di Area conferito il 12 settembre 2014 e prorogato il 17 marzo 2015, versa attualmente in regime di ‘prorogatio della proroga’ di un organo per sua natura straordinario. Immaginiamo debba trattarsi dell’ennesimo abominio giuridico da paralisi amministrativa, probabilmente il caldo di questi giorni non ha giovato.
La gravità della situazione è allarmante, inammissibile ed ingiustificabile è il silenzio degli organi competenti, a partire dal Presidente della Giunta regionale e dagli Assessori, che assistono da spettatori non paganti al massacro dell’Azienda. Per fortuna qualcuno che tiene la barra del timone dritta esiste, infatti la Giunta regionale, senza alcuna perplessità con una delibera del 23 giugno 2015 (non ancora visibile sul sito istituzionale della Regione), ridetermina il compenso del Commissario per la gestione ‘provvisoria’ dell’Azienda (speriamo non al rialzo, visti i risultati della gestione!!!).
Sotto il profilo della riorganizzazione dell’Azienda, la situazione, se possibile, risulta al momento anche più caotica, in quanto la previsione di uniformare l’organizzazione della struttura di Area a quella dell’Amministrazione regionale, articolando l’Azienda in una Direzione generale e Servizi centrali e periferici, sembra al momento in una fase in cui contemporaneamente coesistono la vecchia struttura organizzativa e la nuova organizzazione sancita dalla delibera del Commissario del 20 febbraio 2015, generando in tal modo indeterminatezza sulle attribuzioni funzionali dei servizi e sui compiti del personale.
Per fortuna vi sono comunque alcuni punti fermi e delle certezze, quali il trattamento retributivo dei direttori dei distretti, cui continua ineluttabilmente ad essere corrisposta l’indennità di direttore di distretto, attualmente parificata a quella da direttore generale, nonostante tali strutture organizzative intermedie non esistano più da novembre, ciò nella colpevole indifferenza degli organi deputati alla direzione politica e alla vigilanza… tanto paga Pantalone.
In tale situazione di indeterminatezza, nelle more dell’attuazione della riorganizzazione, la situazione è addirittura peggiorata. Rammento al Presidente della Regione ed agli Assessori, il fondamentale e delicato ruolo sociale che Area è chiamata a svolgere, per spronarli a una maggiore attenzione e concretezza negli interventi. Meno comunicati stampa trionfalistici e più verità. A distanza di un anno dalle sue prime preoccupate esternazioni per la situazione, infatti l’assessore Maninchedda ha dimenticato di informare media e cittadini sulle risultanze del commissariamento, un disastro che continua ad essere prorogato. Sorge spontaneo il dubbio che il turn over dei commissari all’indomani delle elezioni fosse determinato unicamente dalla necessità di portare avanti la consueta campagna di scientifico spoil system.
Urge una presa di coscienza sul totale fallimento della gestione commissariale ed un intervento rapido, serio e concreto, finalizzato alla risoluzione dei problemi, per eliminare la situazione di incertezza e stagnazione che da oltre un anno l’Azienda vive e subisce.
Luciano Melis – Segretario generale Sadirs
(admaioramedia.it)
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