Ormai, si era arrivati all’undicesima proroga del bando di privatizzazione, tutte le gare precedenti erano andate deserte. Le possibilità che anche questa volta si ripetesse il copione erano forti, invece dopo la presentazione di un’offerta, l’unica, per l’acquisto da parte di privati della maggioranza delle quote della Sogeaal, società che gestisce l’aeroporto “Riviera del corallo” di Alghero, si è riaccesa la polemica politica. L’offerta per il 72% del pacchetto azionario è stata di F2i (Fondi italiani per le infrastrutture), che già opera nelle società di gestione di altri scali italiani. In particolare, detiene il 10% dell’Aeroporto di Bologna, il 70% di Gesac (Napoli), il 54,46% di Sagat (Torino) e il 44,31% di Sea (Aeroporti di Milano).
Soddisfatto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru: “La proposta che arriva da un investitore serio e importante nell’ambito del network aeroportuale nazionale è l’esito positivo del processo che avevamo individuato sin dall’inizio e che abbiamo perseguito con determinazione, in un periodo spesso caratterizzato da polemiche strumentali e infondate. È il primo passo. Ora lavoreremo per rinforzare l’Aeroporto di Alghero, per dimostrare con i numeri come l’intervento privato è il modo più rapido e affidabile per ridare una prospettiva di sviluppo durevole allo scalo”. La Regione continua a detenere il 28% delle azioni, e, secondo Pigliaru “il contributo pubblico, in sinergia con i privati, sarà decisivo. In più, con la progettazione dell’interconnessione ferroviaria che unirà l’Aeroporto di Alghero a quello di Olbia e Cagliari, prevista nel piano di interventi per il trasporto su ferro faciliteremo l’auspicata azione sinergica tra tre scali efficienti, rinforzando la posizione della Sardegna nel mercato del trasporto aereo”.
L‘offerta è stata definita dal senatore del Pd, Silvio Lai, “un’ottima notizia perché la recentissima sentenza costituzionale sul decreto partecipate della Madia aveva sostanzialmente precluso la possibilità di ricapitalizzazione pubblica che si era aperta nel settembre scorso e che la Regione aveva rapidamente attivato”. Anche perché, superate le verifiche tecniche, “F2I è in grado di razionalizzare l’attività dell’aeroporto e rilanciarla con politiche verso le compagnie low cost in tempi molto più brevi e certi, rispetto a qualunque altro percorso”. Poi, una stoccata a chi in questi mesi avrebbe realizzato “veri e propri tentativi di turbativa d’asta, sostenuti oltre che da documenti copiati male, che rientrano nella storia del personaggio, da affermazioni smentite dai fatti. Siamo di fronte a procedure aperte che non impedivano a nessuno di partecipare a presunti grandi affari e a investitori istituzionali quanto più lontani dalle rappresentazioni fatte di interessi privati e di pochi. Piuttosto speriamo che qualcuno verifichi se invece ci siano gli estremi per valutare se queste affermazioni abbiano tenuto lontano altri possibili investitori spaventati dal clima creato ad arte e per interessi lontani da Alghero”.
Tra coloro che hanno guardato da subito con diffidenza questa operazione, il deputato Mauro Pili: “Quello che denuncio da un anno si è concretizzato – ha scritto su Facebook – La F2i, società di cui fa parte l’ex segretario regionale del Pd Antonello Cabras, padrino dell’Assessore ai trasporti della Regione, ha presentato l’unica offerta di acquisto dell’aeroporto di Alghero. Con il silenzio di tanti complici, si tratta di un’operazione che cancellerà per sempre i progetti di sviluppo. Un appalto illegale e illegittimo sotto tutti i punti di vista. Non resta che augurarsi che la magistratura e l’autorità garante per l’anticorruzione facciano luce su questa scandalosa svendita”.
Sul fronte dei Riformatori, sebbene ci sia la felicità espressa dal coordinatore regionale, Pietrino Fois (“Siamo felici per la novità. Noi la sosteniamo da anni. Anzi da soli e contro tutti abbiamo fatto una grande battaglia: adesso in molti se ne sono convinti e questo significa che abbiamo visto giusto”), il capogruppo in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, ha commentato con prudenza, evidenziando che, seppure sia “una buona notizia”, restano “le preoccupazioni per l’imbarazzante commistione tra politica e affari che investe il centrosinistra sardo e che getta più di un’ombra su questa e altre operazioni di privatizzazione cui stiamo assistendo nella legislatura in corso”, citando la vicinanza politica tra chi siede nel Consiglio di amministrazione di F2i, in rappresentanza della Fondazione di Sardegna, e chi, nella Giunta Pigliaru, si occupa di trasporti.
“Ciò solleva più di un dubbio sulla trasparenza dell’intera procedura che porterà alla cessione della quota di maggioranza della Sogeaal – ha aggiunto Dedoni – E’ necessario capire come si è giunti alla presentazione dell’offerta, se ci sono state interlocuzioni tra la Giunta regionale e i privati interessati all’acquisto, se l’offerta è il risultato di una trattativa politico-finanziaria che non si esaurisce con la cessione di un pacchetto azionario e quali saranno le azioni future dell’esecutivo per il rilancio dello scalo, a partire dalla ripresa degli incentivi alle compagnie low-cost”. Comunque, per il Consigliere dei Riformatori, “l’offerta metterebbe fine alla pietosa telenovela dei numerosi bandi andati deserti e delle decine di milioni di euro pubblici buttati, nel corso degli anni, per ripianare i debiti della società e salvarla dal fallimento”. (red)
(admaioramedia.it)