Accoglienza? Significa accettare che gli altri ci impongano le loro regole, a prescindere dalla legalità delle stesse? Significa accettare che le strade del centro siano invase da una banda infinita di senegalesi convinti di essere vigili o commercianti, i quali non si fanno scrupoli neppure a mandare i loro figli o fratelli minori allo sbaraglio?
Da poco ho letto un post in cui si spiegava che dobbiamo avere rispetto e compassione per il lavoro di questi ragazzi. Ma questo non è lavoro: è accattonaggio o commercio illegale oppure nella migliore delle ipotesi abbiamo a che fare con parcheggiatori abusivi. E se proprio lo vogliamo considerare lavoro, oramai siamo allo sfruttamento del lavoro minorile.
Questa non è tolleranza, ma complicità. È arrivato il tempo di trovare altre soluzioni. Io ho tentato di procurare ad alcuni di loro un lavoro normale, hanno rifiutato perché il loro guadagno sarebbe inferiore! L'unico obiettivo è portare soldi in Africa alle famiglie. Di integrarsi non importa nulla, di imparare a fare un lavoro nemmeno. Siamo noi che dobbiamo accettare le loro regole. E se non lo facciamo siamo pure razzisti…
Enrica Anedda Endrich – Cagliari
27 Comments
Speranza Melis
lè autorità dove sono ?
Steffy Paludo
Non se ne può più e i giovani sono peggio degli adulti arroganti d volgari
Romano
Il problema lo capiscono milioni di italiani, salvo quelli che ci gaudagnano, ossia le cooperative, le finte associazioni Onlus, quelli che lavorano come finti "volontari" stpendiati da chi ci specula, e, infine ma non ultimo, il clero, col suo finto buonismo. Il Papa straparla dicendo che i respingimenti sono un atto di guerra, ma non credo che i suoi antenati quando sono emigrati in Argentina si conportassero con la prepotenza di questa gente che non ha nessuna voglia di lavorare a casa loro, dove però non possono fare troppo i "barrosi" se non vogliono marcire nelle loro galere puzzolenti insieme a scarafaggi, Il Papa pensa che l'Italia o l'Europa sia come l'Argentina, dove ad una bassa popolazione corrisponde un territorio immenso. Perchè non spinge per far andare questi suoi "fratelli" nel suo Paese e dare loro la possibililità di farsi una posizione, di lavorare, di far crescere i propri figli? Forse teme che dopo qualche anno di niente successi, questi dimostrino di essere solo gente che non ha voglia di lavorare, di sacrificarsi, ma che vengono da noi solo per rubarci quello che abbiamo conquistato con secoli di lavoro e di sacrifici? Si è mai chiesto perchè le aziende dei nostri compatrioti, create dal deserto con il lavoro, diventate dei giardini, dopo che i loro governi le hanno esproriate per darle ai loro cittadini, ora sono tutte abbandonate ed è ritornato il deserto?
L'Unione Sarda qualche giorno fa ha fatto un servizio sui tunisini che si sono sistemati a Santa Margherita, ed a Castiadas. Li ha definiti tunisini, come se fossero uguali ai veri tunisini che vengono da noi per spacciare o rubare o commettere reati. Erano tutti italiani che hanno lavorato sodo per trasformare quei terreni in aziende agricole redditizie ed ultramoderne. In Italia sono arrivati dopo essere stati cacciati senza nessuna indennità, diversamente dai francesi, che avevano sfruttato quelle terre. Hanno ricevuto le case semidemolite e le aziende abbandonate che i sardi non hanno voluto, perchè forse troppo piccole per portarci le greggi di pecore. Sia Castiadas che Santa Margherira sono diventate delle oasi, belle aziende di vigneti, frutteti, orti, creati da gente che hanno ricomominciato da capo ed hanno trovato benessere dove i sardi hanno rifiutato di stare. Quei pochi che, superato il dolore per ritornare nelle loro terre del nord'Africa, hanno trovato solo desolazione, oliveti e vigneti abbandonati, frutteti eliminati. Allora perchè sui servizi dell'Unione non si è rimarcato questi fatti, che stanno venendo da noi gente che non ha voglia di lavorare e che al massimo sanno fare solo commercio e voler trasformare l'Italia in un enorme suk, come da loro.
Ma dobbiamo ribellarci a tutto questo, dobbiamo lasiar cantare quei personagi ipocriti che parlano tanto di solidarietà, ma non si può sempre e solo fare la carità a gente che può guadagnarsi da vivere se hanno la voglia di lavorare: purtroppo è quella che menca e nessuno di questi finti solidali, ipocritamente, lo dice.
Stefano
Bello questo articolo e il commento di Romano. Da conservare. Quello che sta accadendo fa parte del degrado della società, perchè prima del problema dell'immigrazione fuori controllo, c'è quello dell'immobilismo delle istituzioni e delle Forze dell'ordine, quelle che se chiedi aiuto perchè un immigrato ti minaccia in piazza Yenne a Cagliari, ti rispondono che non c'è niente da fare perchè sono troppi (e quindi non si muovono)
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