L’agroalimentare sardo sbarca nei mercati asiatici con il progetto “Sardinia asian way” su iniziativa di Confapi Sardegna e finanziato dall’assessorato regionale all’industria.
Inserito nel piano triennale per l’internazionalizzazione 2015-18, il progetto ha come obiettivo non sono quello di promozione e diffusione dei prodotti, ma sopratutto quello di graduale insediamento commerciale attraverso la cooperazione di imprese dello stesso settore, in particolare: la Casa del grano di Elmas, Cp & G di Villacidro, Meloni vini di Selargius, A.dol.sar di Elmas, Itria zafferano di Turri, caseificio Silvio Boi di Cardedu, Fadda di Thiesi, società agricola Peddio di Cuglieri, Siete Fuentes di Cagliari e i Sapori di Sardegna di Lodine. Pasta tradizionale, prodotti sottolio, sughi, salse, vini, dolci, formaggi: un’offerta vasta e varia, con un investimento complessivo di 470mila euro, di cui 352mila provenienti dalla Regione e i restanti 117mila saranno l’investimento della aziende. Le dieci aziende avranno modo di partecipare alla fiera “Fabex and wine gourmet” in Giappone, alla “Pro wine Asia” di Singapore e a un road show di tre eventi di vendita al dettaglio a Osaka, Tokyo e Singapore. In seguito avranno la possibilità di attivare un ‘temporary shop’ a Tokyo e Singapore per la vendita e la degustazione dei prodotti.
Il mercato asiatico è diventato negli ultimi tempi un terreno fertile per il commercio italiano, lo dimostrano i dati riferiti all’export alimentare che dal 1994 al 2014 sono quasi sestuplicati: il made in Italy è sempre più amato, tanto che si possono contare ben 20mila ristoranti italiani in Giappone e ben 147 milioni di consumatori. Numerosissime opportunità anche a Singapore in termini logistici, normativi e fiscali, anche in relazione ad un accordo di libero scambio con l’Unione europea, ancora in fase di conclusione, che abbatterebbe numerosissime barriere tariffarie.
“Per il programma triennale abbiamo speso 16 milioni di euro e abbiamo deciso di stanziarne altri 6 – dichiara Maria Grazia Piras, assessore regionale dell’industria – perché la richiesta è stata tale che abbiamo deciso di investire ulteriormente nell’internazionalizzazione. Ci sono numerosissime aziende sarde che stanno partecipando ai programmi di investimento sull’export all’estero ed è per noi un grande stimolo ad andare avanti sul percorso che abbiamo intrapreso. I veri risultati li vedremo più avanti, sono fiduciosa e credo che si possa solo migliorare visto e considerato che poco tempo fa l’export agroalimentare rappresentava solo il 3% del nostro Pil”.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)