Dal 9 al 12 maggio, a Parma, si è tenuta la 18° edizione di Cibus, il Salone internazionale dell’alimentazione, che ha visto protagoniste anche una trentina di aziende sarde di tutti i settori merceologici: carni e salumi, formaggi e latticini, gastronomia, surgelati, pasta, conserve, condimenti, prodotti dolciari e da forno, bevande, prodotti tipici e regionali ed altro. Un luogo d’incontro di tutta la filiera agroalimentare e della distribuzione con oltre 3.000 espositori su un’area di 130.000 metri quadri ed oltre 70.000 visitatori, 15.000 operatori esteri e 2.000 top buyer da ogni continente.
Soddisfazione da parte dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi: “L’agroalimentare sardo guarda lontano, ai mercati dei paesi ricchi e di quelli emergenti: lo conferma l’attenzione e il successo per le produzioni isolane presenti al Salone dell’alimentazione. Anche i prestigiosi premi per le campagne di marketing dell’azienda Cao Formaggi ci lusingano e sono l’esempio del cambiamento in atto nel mondo dell’agroalimentare: i prodotti sardi stanno finalmente imparando a presentarsi al resto del mondo. Quello di internazionalizzare le nostre produzioni è un obiettivo strategico che ci siamo posti due anni fa e in questi mesi abbiamo iniziato a mettere in campo le misure per accompagnare le aziende in questo percorso”.
“Purtroppo – ha aggiunto l’assessore Falchi – la Regione non ha potuto organizzare una propria presenza e ci dispiace molto, ma le poche risorse disponibili ci hanno indotto a puntare sul Vinitaly. Ma la dinamicità e la modernità delle imprese agroalimentari sarde sono state ben rappresentate dagli espositori presenti al Salone: la Sardegna produce e esporta qualità”. (red)
(admaioramedia.it)
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