Torna per gli agricoltori sardi l’incubo dei danni causati dalle cornacchie ed in genere da altre specie nocive di fauna selvatica che mettono a rischio il lavoro e la produttività dei campi nel periodo primaverile ed estivo. La denuncia arriva dalla Coldiretti che ribadisce la richiesta di un incontro urgente con l’assessorato regionale all’Agricoltura e con la Commissione regionale ambiente e denuncia i ritardi di Regione e Provincia nell’erogazione degli indennizzi del 2015 e 2016 agli agricoltori. Ad essere maggiormente danneggiate dalle cornacchie sono le produzioni orticole e i frutteti.
Secondo il presidente provinciale di Coldiretti Giovanni Murru “è fondamentale modificare ed avviare tempestivamente il piano di contenimento delle cornacchie. E’ inoltre essenziale censire e zonizzare gli esemplari presenti per operare in maniera precisa nelle aree con maggior pressione. Tale approccio deve esser esteso anche alle altre specie contenibili (cinghiali, nutrie etc.). Va inoltre previsto un congruo rimborso – evidenzia Murru- per l’ impegno e le spese dei tanti coadiutori volontari che prestano la loro opera”.
Il direttore provinciale Coldiretti Giuseppe Casu focalizza invece l‘attenzione sui ritardi nella erogazione dei fondi per le annualità 2015 e 2016. “Sono necessarie efficaci azioni preventive. Tuttavia, nel momento in cui si verificano dei danni, è prioritario che Regione e provincia intervengano con risorse congrue e tempestive. Tale aspetto è ancora più necessario per quelle specie che difficilmente possono esser oggetto di piani di contenimento. Appare dunque paradossale che le risorse disponibili per gli anni 2015 e 2016 per indennizzare i danni siano ancora bloccate”.
“Ribadiamo la necessità di un urgente incontro con le istituzioni regionali e provinciali per programmare una azione organica di contrasto, strutturata nel tempo e frutto di un lavoro collettivo, basato su dati e censimenti delle varie specie – concludono Casu e Murru – Il tema della fauna selvatica va affrontato in modo risolutivo. L’agricoltura può diventare volano di sviluppo per l’economia dei nostri territori, a patto che le varie criticità siano affrontate in modo serio: sulla questione fauna selvatica, come su tante altre vertenze non risolte, è il momento di passare dalle parole ai fatti”. (red)
(admaioramedia.it)