Da ieri, alla Fiera di Cagliari, per tre giorni sono riuniti gli Stati generali dell’Agricoltura, a cui partecipano i rappresentanti istituzionali, del mondo delle imprese, delle università e dei centri di ricerca con l’obiettivo di analizzare lo stato di salute del comparto e valutare la programmazione agricola 2021-27.
“L’agricoltura è un settore trainante e deve esserlo sempre di più – ha detto il presidente Pigliaru – Settore dal potenziale enorme, la chiave per aprire alla Sardegna le porte dei mercati internazionali portando i nostri prodotti d’eccellenza, dove possono trovare sempre più valore. E in questo valore trovano risposte essenziali anche e soprattutto le zone interne perché l’agricoltura ha il grande vantaggio, per sua stessa natura, di non concentrarsi nelle coste o nelle città ma, al contrario, distribuirsi nel territorio. Oggi le nuove tecnologie ci offrono grandi opportunità. Dobbiamo sostenerle, incentivarle, diffonderne ulteriormente l’adozione”.
“Fare bilanci e ripartire con maggior forza, avendo superato le criticità che si possono presentare nel mettere in pratica dei progetti – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria – Abbiamo un Programma di sviluppo rurale dove le risorse sono già sostanzialmente impegnate e siamo certi che saranno spese ancor prima della scadenza del settennato. Abbiamo però di fronte a noi tutta la discussione che porterà alla costruzione della nuova Programmazione agricola 2021-2027 dove è necessario, già da ora, costruire delle fondamenta solide e condivise fra noi. Abbiamo uno straordinario territorio incontaminato e una tradizione agricola e pastorale che in pochi possono vantare, non solo nel Mediterraneo, ma in tutto il mondo”.
Dai banchi dell’opposizione arriva il commento di Oscar Cherchi, consigliere regionale di Forza Italia: “E’ incredibile pensare che solo adesso il centrosinistra al governo della Sardegna si accorga della crisi attraversata dal comparto agrozootecnico isolano con una passerella elettorale per tentare di recuperare consensi tra le fila degli agricoltori, delusi da anni di ritardi, rinvii e aspettative deluse. Non è un caso che dal simposio si sia smarcata una fetta consistente delle organizzazioni rappresentative”.
“L’universo delle campagne è stato illuso con tante promesse, poi disattese – ha aggiunto Cherchi – Il calvario sul bando per il primo insediamento dei giovani, con la burocrazia che ha impedito a centinaia di giovani sardi di ottenere risorse utili per far ripartire le aziende. Le lungaggini sui risarcimenti per le imprese zootecniche falcidiate dal morbo della lingua blu. Le vertenze aperte per l’erogazione delle risorse per il sostegno del settore ovicaprino, per fronteggiare il calo del prezzo del latte. E’ ancora atteso il riconoscimento del governo relativamente all’Organismo interprofessionale latte ovino sardo, senza un confronto con il Ministero per la legittimazione dell’Oilos. Sono ancora bloccati i finanziamenti (45 milioni di euro tra risorse regionali e statali) previsti per gli altri comparti. E poi, la vertenza ancora aperta dei lavoratori dell’Associazione regionale Allevatori e il grosso macigno che potrebbe ricadere sul comparto dal declino irreversibile del Consorzio agrario di Sardegna. Il settore dell’agricoltura, per anni finito nel dimenticatoio, ora viene ripreso per cercare una formula magica in grado di incantare gli operatori delusi”.
Al fianco del collega, anche la capogruppo azzurra, Alessandra Zedda: “Il mondo delle campagne isolane è stato portato al tracollo dalla mancanza di programmazione della Giunta Pigliaru. Non sarà certo un simposio a salvare cinque anni di fallimenti”. (red)
(admaioramedia.it)