“Il comparto olivicolo sardo necessità di una visione integrata delle problematiche e degli interventi da mettere in campo”. Lo ha chiesto il presidente regionale della Coldiretti, Battista Cualbu, all’assessore regionale dell’Agricoltura, facendosi portavoce delle richieste dei produttori.
“Quando la politica ha proceduto in questa direzione – ha spiegato Cualbu, riferendosi al ‘Programma coordinato d’interventi per lo sviluppo dell’ovicoltura’, attuato dalla Regione nel 1984 – il settore, pur considerato tradizionale, mostrò una sorprendente capacità di assorbire le innovazioni e di raggiungere livelli di qualità delle produzioni impensabili fino ad allora: in pochi anni passammo da un olio denominato lampatino sardo, in quanto adatto solo ad usi diversi da quelli alimentari, ad un olio capace di primeggiare nei più importanti concorsi nazionali”.
Secondo Coldiretti, quell’intervento diede uno scossone al comparto olivicolo dove ad incidere furono più che gli investimenti finanziari (10miliardi delle vecchie lire) la visione integrata delle problematiche e degli interventi, che sfociò in un progetto multisettoriale con un coinvolgimento multidisciplinare. Coordinati dall’Assessorato all’Agricoltura, ebbero un ruolo importante la Facoltà di Agraria di Sassari e gli Enti regionali, come Ersat, i Consorzi per la Frutticoltura e Cras.
“Venuta a mancare questa visione di insieme, non solo c’è stata una marginalizzazione dell’olivicoltura, ma anche le successive azioni hanno avuto una efficacia ridotta. Lo stesso riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta degli oli in un sistema siffatto più che un’opportunità si è trasformato in un ulteriore onere burocratico e finanziario. Cosi come il prezioso contributo che potrebbe essere dato da Agris e Laore è limitato”.
“Serve un programma coordinato di settore – ha concluso Cualbu – che partendo dall’analisi di contesto degli scenari europeo, nazionale e sardo analizzi i punti di forza e debolezza ed individui in una visione integrata dei vari aspetti della filiera olivicola-olearia gli interventi necessari per migliorare la sostenibilità e la competitività del comparto. Una strategia oggi necessaria in quanto a livello ministeriale è stato istituito il tavolo di filiera per elaborare il Piano olivicolo nazionale.” (red)
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AGRICOLTURA, Coldiretti: “Per il comparto olivicolo-oleario serve politica di insieme. Riconoscimento Dop trasformato in onere”
(admaioramedia.it)