Nel 2013, Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) ha provveduto ad aggiornare la banca dati grafica dei suoli con il ‘Progetto refresh’, attraverso una copertura fotografica del territorio regionale. Aggiornamento, voluto dall’Unione europea, che ha generato un forte incremento delle superfici considerate ‘non agricole’ e come tali non soggette ad aiuto o comportanti riduzione degli aiuti già concessi per mancato mantenimento dell’impegno. L’Agenzia nazionale si era impegnata a verificare tutte le particelle che con il ‘refresh’ avevano modificato il loro uso diventando superficie ‘non agricola’. Dal 2014, su proposta dell’ex assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, era stato superato il problema con la modifica del Decreto ministeriale del 18 novembre 2014, dove le superfici cespugliate eleggibili a pagamento, inizialmente del 30%, passarono al 50%, attraverso il riconoscimento del pascolo tradizionale per gli allevamenti della nostra Isola.
“Però, per ottenere questa diversa percentuale era necessario fare una richiesta di deroga, che a quanto pare la Regione si è scordata di inviare”, ha evidenziato Francesco Saverio Mameli, responsabile settore agricoltura di Fratelli d’Italia. “Il risultato è un ulteriore beffa visto che molte pratiche sono state bloccate. Negli anni scorsi, grazie alla deroga e al riconoscimento della specificità della nostra terra, le pratiche potevano andare avanti anche con il riconoscimento del 70% della superficie pagabile, mentre oggi, a causa di questa ennesima beffa, le tare (le terre che l’Unione europea ritiene superfici non agricole e non utilizzabili) sono diventati dei macigni per i nostri produttori e i più colpiti saranno quelli delle montagne, dei territori più periferici”.
“Il bosco è una ricchezza – ha aggiunto Salvatore Deidda, portavoce regionale di Fdi – ma se viene considerata una tara e diventa un ostacolo per ottenere i fondi di cui si ha diritto, è inutile piangere sullo spopolamento e sulla fuga dalle montagne e dai piccoli centri. Inutile far finta di niente, quando nei vari uffici di assistenza agricola proprio in queste ore e in questi giorni gli utenti stanno scoprendo il regalo di Natale dell’Amministrazione Pigliaru. Possibile che nessuno senta il dovere di dimettersi?” (red)
(admaioramedia.it)