Mentre la Regione, a causa delle scarse piogge, sta valutando di chiedere al Governo lo Stato di emergenza, l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, lancia una proposta per ‘fare cassa’: cedere una parte delle quote di Abbanoa ad un fondo di investimento, senza privare gli enti locali (Regione e comuni) del controllo della società che gestisce la risorsa idrica in Sardegna. Pronta la reazione del consigliere regionale di Forza Italia, Ignazio Locci: "Ogni tanto qualcuno ci prova e, in difficoltà nella gestione dell’acqua a causa dei limiti imposti dall’Ambito unico, rispolvera la possibilità che alcune quote di Abbanoa possano essere cedute. Un’ipotesi infausta, questa volta messa in campo dall’assessore Maninchedda. Da scongiurare innanzitutto perché deve restare fermo il principio secondo cui l’acqua è una risorsa pubblica, e come tale va considerata, dalla fonte al rubinetto. In secondo luogo perché l’avvento di soggetti privati potrebbe condurre a un ulteriore aumento delle tariffe".
"Non faccia il furbo chi prepara questa trappola affermando che l'acqua rimarrà comunque pubblica e la Regione ne conserverà il controllo – ha aggiunto Locci – Sono stucchevoli giochi di parole utili soltanto a confondere le idee dei Sardi e fare propaganda finalizzata esclusivamente a privatizzare una risorsa primaria per i cittadini. Bisogna andare nella direzione opposta: revisionare gli ambiti ottimali per la gestione idrica, uscendo dalla logica dell'Ambito unico per approdare verso un sistema che prevede vari enti di gestione, più piccoli e vicini alle esigenze delle famiglie. Solo così l'acqua potrà effettivamente essere valutata come pubblica dalla fonte al rubinetto". Fino a oggi la gestione tramite Ambito unico ha dimostrato tutti i suoi limiti: disagi causati dai continui disservizi; casi di spiacevoli slacci delle utenze e di fatturazione irregolare, responsabile di cifre esorbitanti nelle bollette; e chiusura di uffici periferici, meschina operazione di razionalizzazione dei servizi che allontana i cittadini dall’ente. La Sardegna è una realtà variegata e non può essere considerata, almeno in questo caso, come un tutt’uno".
"Nessuno si sogni di regalare l’acqua a qualche grande capitano di industria – ha conlcuso l'esponente di Forza Italia – Chi ci ha provato ha sempre incontrato le legittime resistenze del popolo sardo, con negative conseguenze sulle carriere politiche di chi ha avuto l’ardire di proporre una simile ipotesi. Forse, il modello di Nazione Sarda di Maninchedda non preveda l'acqua pubblica". (red)
(admaioramedia.it)
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Mario Masci
Acqua potabile pubblica a prezzi giusti
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