Brutta tegola per Abbanoa e per la Regione Sardegna. In una relazione appena pubblicata l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato boccia sonoramente le modalità di gestione dell’acqua in Sardegna riscontrando delle importanti criticità nell’affidamento in house del servizio idrico integrato da parte di Egas (Ente di Governo dell’Ambito Territoriale Ottimale della Sardegna, l’ex Autorità d’Ambito della Sardegna). La criticità principale sarebbe proprio il concentramento della maggioranza delle quote (il 68%) di Abbanoa in capo alla Regione Sardegna che, determinerebbe secondo l’Autority, “una situazione in cui l’ente affidante (Egas), pur avendo astrattamente i poteri per effettuare un controllo pervasivo sull’attività svolta da Abbanoa, non dispone, di fatto, della possibilità di nominare persone di propria fiducia che gli garantiscano l’effettività di tale controllo“.
La notizia è stata data in anteprima dal deputato di Unidos Mauro Pili. “Il governo dell’acqua in Sardegna è fuori legge – ha scritto Pili -. La Regione ha 45 giorni per cedere le sue quote ai comuni e revocare le nomine gestionali e di controllo, dopodichè scatteranno le sanzioni e saranno pesantissime. La decisione dell’autorità della concorrenza appena pubblicata rappresenta la conferma di una gestione scandalosa dell’acqua in Sardegna con Abbanoa che ha trasformato, con la regia della regione, la società idrica in un vero e proprio carrozzone politico. La sonora bocciatura di questa gestione emerge in tutta la sua gravità nel dispositivo appena pubblicato nella gazzetta dell’autorità che mette nero su bianco un’indagine durata mesi e la relativa decisione. Secondo la decisione dell’autorità la partecipazione di maggioranza della Regione Sardegna con il 68% al capitale sociale di Abbanoa è fuori legge e “determina una situazione in cui l’ente affidante (EGAS), pur avendo astrattamente i poteri per effettuare un controllo pervasivo sull’attività svolta da Abbanoa, non dispone, di fatto, della possibilità di nominare persone di propria fiducia che gli garantiscano l’effettività di tale controllo”.
A stretto giro la reazione della Regione. L’Assessorato ai Lavori pubblici comunica che l’atto dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato relativo ad Abbanoa era stato notificato il 23 febbraio alla Regione Sardegna ed era pertanto ampiamente noto non solo agli organi di stampa ma anche alle istituzioni. “La Regione – si legge in una nota – ha controdedotto nei termini previsti e con argomentazioni stringenti rispetto al percorso legittimo attuato dalle istituzioni sarde nell’ultimo decennio riguardo al Gestore Abbanoa. L’Agcm – sottolinea ancora la Regione – non ha alcun potere di enforcement in casi come questo e non esiste pertanto alcun procedimento aperto nei confronti di Regione, Egas e Abbanoa”. I legali della Regione hanno comunque chiesto l’accesso al fascicolo e l’Autorità risponderà alla richiesta dopo le festività pasquali.
Sulla questione interviene anche Federico Ibba, coordinatore regionale dei Centristi per la Sardegna e consigliere comunale di Cagliari.“C’è un giudice a Berlino!”, commenta Ibba dopo il pronunciamento Antitrust. “Regione Sardegna non poteva creare un mostro amministrativo in schiaffo alle amministrazioni locali detenendo il 68 % di una società unica affidataria della gestione del servizio idrico della Sardegna. Troppe disfunzioni, troppi errori marchiani a danno degli utenti di cui si è macchiata la società di Abbanoa nel corso di questi anni. La Regione ora affidi subito ai comuni il controllo della totalità delle quote di partecipazione di Abbanoa”. (red)
(admaioramedia.it)