Una riunione straordinaria del Consiglio regionale per discutere la mozione su Abbanoa che impegna il presidente Pigliaru e la Giunta regionale ad attivare immediatamente tutti gli strumenti legislativi, amministrativi e finanziari necessari a “risolvere le cause di illegittimità che coinvolgono l’affidamento in house providing della gestione del servizio idrico integrato”. Lo hanno chiesto ventisette consiglieri regionali, appartenenti a tutti i gruppi dell’Assemblea sarda ad eccezione del Partito dei sardi (partito dell’assessore dei Lavori pubblici Maninchedda), sottoscrivendo un documento (primo firmatario Antonio Gaia dell’Upc) che prende atto dei pareri dell’Agcm (Autorità garante per la concorrenza ed il mercato) e dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione), sollecitati da un terzo dei consiglieri regionali sulla illegittimità dell’affidamento in house providing del servizio idrico integrato ad Abbanoa.
I consiglieri regionali contestano la sproporzione del numero delle azioni Abbanoa detenute dalla Regione (circa il 68%) in rapporto a quelle detenute da Egas (Ente di governo dell’ambito Sardegna) che non consentono all’ente concedente (Egas) di nominare o revocare i vertici direttivi di Abbanoa, né di esercitare nel concreto il cosiddetto controllo analogo, così come invece è prescritto per l’affidamento in house.
La segnalazione trasmessa all’Autorità garante del mercato e dell’Anticorruzione nel giugno 2016 ha trovato riscontro il 13 febbraio 2017 nel parere di Anac che ha comunicato l’avvio del procedimento di vigilanza nei confronti di Egas, Regione e Abbanoa, nonché in quello di Agcm (27 febbraio 2017) che ha ritenuto che la disciplina del controllo analogo in vigore, abbia mostrato di non consentire ad Egas l’effettivo esercizio del controllo sulla società di gestione Abbanoa. (red)
(admaioramedia.it)