E' vero che la Sardegna è da molte altre faccende preoccupata, però è importante sottolineare che attorno al tema della presenza militare sull'Isola sta nascendo qualcosa di diverso (è troppo presto per dire di alternativo) alla solita vulgata antimiltarista che, negli anni, ha lentamente tracimato fino alla recente e indegna gazzarra che ha mandato all'ospedale una quindicina di agenti di Polizia.
Bene, questo embrione di pensiero diverso è arrivato da un Sindaco che ha avuto il coraggio di sfidare il pensiero unico ‘anti’ e da alcuni consiglieri regionali che lo hanno pubblicamente condiviso.
Vedremo se, anche in questo caso, le rose fioriranno. I punti cardine di questa tesi sono sostanzialmente due: evitare i salti nel buio che si sono rivelati molto dolorosi come a La Maddalena e sedersi attorno ad un tavolo per negoziare con lo Stato nuove modalità della presenza militare e, soprattutto, indennizzi e risarcimenti.
Sembra proprio una posizione di buon senso, che parte dalla banale considerazione: il ruolo dei militari nella nostra società è assolutamente essenziale oltre che ‘civile’, per arrivare alla conclusione che, oltre alle esercitazioni, c'è un dividendo che i territori possono e devono incassare (le esperienze della Puglia e del Piemonte insegnano) in termini di ricerca, innovazione, tecnologia, nuove professionalità ed opportunità occupazionali. Tra l'altro, una posizione del genere somiglia non poco a quella del governatore Pigliaru, espressa con convinzione ‘accademica’ e forse personalmente sincera, ma poi abbandonata a causa dei continui ‘tiraggi di giacca’ da parte di alcuni settori della sua maggioranza. Ma questa è un'altra storia.
SardoSono
(admaioramedia.it)
3 Comments
anto
Questo è il primo articolo sensato che leggo su questa tematica, sarebbe interessante approfondire per fare finalmente chiarezza e verità sulla faccenda, magari analizzando tutti i dati e metterli a confronto per esempio sulla fonderia di SAn GAVINO, sulle acque di MARCEDDI', analizzare tutte le casistiche per chiarire chi, e come inquina realmente l'isola, e allora si potrebbe stabilire chi contribuisce a cosa, nel bene e nel male, in senso ambientale ed economico…
Carmela Deiana
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Marco Selis
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