Gli organizzatori, la rete "No basi né qui né altrove", hanno avuto almeno il buon gusto di non chiamarlo corteo pacifista, bensì antimilitarista, con l’obiettivo di “fermare le attività all'aeroporto di Decimomannu”. Ed infatti, seppur per breve tempo, sono scoppiati i consueti incidenti con le forze dell’ordine.
Insieme ai marciatori muniti di bandiere che hanno sfilato intorno alla base senza creare problemi, qualche decina di ‘antimilitaristi’ mascherati con felpe e cappucci, hanno lanciato pietre, bottiglie e fumogeni ed avrebbero cercato di tagliare la recinzione per introdursi all'interno della Base. Li hanno fronteggiati le forze dell'ordine in assetto antisommossa che li hanno caricati e dispersi nelle campagne intorno, con un bilancio di 12 agenti contusi. Il questore di Cagliari, Filippo Dispenza, ha preannunciato il ‘pugno di ferro’ contro i violenti.
“Come troppo spesso accade, una manifestazione pacifica diventa la scusa per attaccare la Polizia da parte dei professionisti del ‘disordine pubblico’. Solo grazie all’altissima professionalità dei colleghi impiegati, il bilancio non è stato ben più pesante”, ha detto Luca Agati, segretario provinciale del Sap di Cagliari.
“Fino ad oggi potevamo affermare che la Sardegna era stata risparmiata come scenario di guerriglia – ha aggiunto Agati – Invece, abbiamo assistito a decine di persone avanzare con l’unico scopo di attaccare la Polizia, lanciando contro gli operatori sassi, bottiglie e fumogeni; un piano preordinato, organizzato nei minimi dettagli, una manovra vile che poteva portare a ben più gravi conseguenze. Da oggi, tristemente, affermiamo che nessun luogo è risparmiato ed anche la nostra ‘pacifica’ isola è diventata teatro di atteggiamenti violenti che hanno come primi attori i militanti del ‘partito dell’anti Polizia’. La speranza è che i soggetti responsabili di tanta violenza, se identificati nelle prossime ore, possano pagare per la gravità dei fatti commessi”.
Ovviamente, la versione dei manifestanti è diversa: “Abbiamo subito un attacco gratuito da parte delle forze di occupazione italiane schierate a difesa della Base, anche per un semplice scuotere le reti a mani nude. Non è nostra intenzione attirare il pietismo del popolo o dello Stato colonizzatore e ribadiamo che la cultura del manganello italiana si è mostrata per quello che è, per gli interessi che persegue e dobbiamo prendere coscienza che non può essere diversamente”, ha scritto in un comunicato il Fronte indipendentista unidu, tra gli organizzatori del corteo. (red)
(admaioramedia.it)
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