“Quali sono le ragioni che hanno portato all'esclusione delle associazioni di volontariato e di altre figure professionali dalla gestione del servizio 118?” Lo ha chiesto un'interrogazione all’assessore della Sanità, Luigi Arru, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, riferendosi al decreto che sancisce la scomparsa dei rappresentanti delle associazioni di volontariato, dell'emergenza territoriale, della Protezione civile regionale, delle cooperative sociali, del Corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico dal Comitato sanitario regionale per l'emergenza-urgenza, istituito nel 1998 con compiti di consulenza tecnica in materia di organizzazione e gestione dell'emergenza sanitaria. La sua composizione fu modificata con l’inserimento di ulteriori figure professionali nell’ambito del sistema emergenza-urgenza proprio per migliorarne la funzionalità, anche in considerazione delle esigenze di riorganizzazione e di riqualificazione del sistema.
“Figure che sono state fatte sparire con un colpo di bacchetta magica dall’assessore della Sanità – ha spiegato Truzzu – Infatti, il nuovo Comitato è composto, oltre che da Arru, prevalentemente da personale ospedaliero, mancano quelle figure che sino a pochi mesi fa ne facevano parte integrante e davano il loro contributo di competenze operative.”
L’esponente di Fratelli d’Italia ricorda anche che “il Comitato avrà un ruolo determinante nella gestione della nascitura Azienda regionale di emergenza-urgenza (Areus)”, che svolgerà i compiti attualmente svolti dalle centrali 118. Perciò, Truzzu chiede quali siano “le ragioni che hanno spinto l’assessorato a privarsi delle competenze tecnico-operative di volontari, cooperanti sociali ed esperti nel soccorso?”
Attualmente, il sistema 118 in Sardegna è composto da 2 centrali operative, 24 medicalizzate e circa 200 presidi del soccorso di base gestiti da associazioni o cooperative, che assicurano circa il 75% dei servizi, garantendo l'assistenza soprattutto nei centri più periferici, perciò, secondo il consigliere di Fratelli d’Italia, “la nascita dell'Areus non può prescindere da uno studio sul soccorso di base e dalla partecipazione delle sue rappresentanze (Cri, Anpas, Misericordie e associazioni libere oltre alle cooperative), dai rappresentanti del soccorso avanzato e delle Guardie mediche, principali conoscitori delle esigenze, problematiche, risorse e delle più efficienti ed efficaci migliorie organizzative e gestionali del sistema dell'emergenza territoriale”. (red)
(admaioramedia.it)