Dopo l’approvazione da parte dalla Giunta regionale di un nuovo disegno di legge per disciplinare la materia degli appalti, l’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, ha annunciato che il Ddl sarà pubblicato on line sul sito della Regione, dal 30 aprile per un mese, così da aprire un confronto pubblico, che continuerà con una seconda fase di incontri organizzati in tutta la Sardegna.
"È una legge contro il massimo ribasso che punta alla premialità all'interno di un sistema di offerte economicamente vantaggiose – ha spiegato Maninchedda – È la prima volta che un provvedimento viene adottato in Giunta per essere poi sottoposto a un dibattito pubblico e la fase del confronto viene prevista e scritta nella delibera stessa. Una procedura che consideriamo utile per limitare gli errori, accogliere suggerimenti, migliorare il testo della legge. Questo ddl nasce in un periodo di transizione molto travagliato, caratterizzato a livello nazionale dal ricorso a decreti d'urgenza e, a livello comunitario, dall'entrata in vigore delle tre direttive in materia di appalti, concessioni e settori speciali. Vogliamo dare risposte ai molti problemi del settore ed aprire il mercato degli appalti attraverso il riordino degli strumenti della programmazione, la razionalizzazione e qualificazione della committenza, il riconoscimento di premialità al sistema delle autonomie locali, delle professioni e delle micro, piccole e medie imprese, il ricorso al sistema degli elenchi unici aperti di operatori economici, il monitoraggio dell'intera filiera dei contratti pubblici. Deve servire a programmare bene, perché programmare bene significa non sprecare le risorse".
Sette gli obiettivi principali della legge: 1) programmare bene un'opera pubblica per non sprecare nemmeno un euro, ovvero centralizzare la fase dell'intero ciclo di appalto; 2) razionalizzare e qualificare la committenza con la Centrale regionale di committenza, l'unica che potrà bandire gli appalti in Regione: tempi accorciati e procedure semplificate; 3) maggiore trasparenza nei contratti pubblici, coordinamento e semplificazione delle procedure; 4) monitoraggio del ciclo dell'appalto e delle opere pubbliche come leva per lo sviluppo; 5) promozione della qualità nell'ideazione e progettazione architettonica dell'opera pubblica, qualificazione e sostenibilità ambientale attraverso un Piano della qualità architettonica, concorsi di idee e progettazione, borse di studio, stage e tirocini; 6) clausole sociali e ambientali, che prevedono un meccanismo di premialità in caso di tutela dei fornitori locali, assunzione di giovani professionisti e di cittadini disoccupati, interventi di volontariato, qualità nella ristorazione collettiva con la tutela dei marchi Dop e Igp, tutela del lavoro con un tutor di cantiere, uso di prodotti e materiali a minore impatto ambientale, minore produzione di rifiuti, utilizzo di materiali recuperati e riciclati; 7) sostenibilità ambientale con un Piano d'azione per acquisti verdi, monitoraggio e promozione degli acquisti verdi da parte delle stazioni appaltanti, clausole ambientali. (red)
(admaioramedia.it)