A portarlo alla triste ribalta delle cronache isolane, la partita di calcio dello scorso 23 marzo, nel campionato juniores regionali, fra i rossoneri del Tonara e il Santu Predu di Nuoro. Dopo un susseguirsi di battibecchi in campo con un avversario di colore, sfociati a fine gara in altre provocazioni negli spogliatoi, la reazione di Federico Cadau si è trasformata in un insulto razziale.
“Il mio è stato un gesto sbagliato, figlio della foga di una partita movimentata – spiega Federico senza tentennamenti – Me ne sono assunto tutte le responsabilità, scusandomi con le società e con il ragazzo che ho offeso. Non sono certamente razzista.”
Nonostante i suoi 17 anni, dimostrando maturità e coraggio, il giovane punto di forza delle giovanili del Tonara, con diverse presenze anche nella squadra che gioca in Eccellenza, non vuole essere bollato come un cattivo esempio d’intolleranza: “Non dovevo assolutamente reagire in quel modo – dice Cadau – la sconfitta per 4 a 1, il nervoso degli sfottò non sono una giustificazione. Pochi minuti dopo, conscio del gesto, mi sono avvicinato al ragazzo scusandomi e lui stesso mi ha detto che il capitolo era chiuso, e dunque non era necessario preoccuparmi”. Caso chiuso per le società, ma non di certo per la giustizia sportiva, che lo ha squalificato per le prossime 12 giornate.
“Ho sbagliato e la squalifica non è arrivata di certo per puro caso. Spero di rivedere presto il giovane con cui ho discusso, gli stringerò la mano, lasciandoci alle spalle quel giorno. Da ora inizia un nuovo capitolo, ho imparato la lezione”.
Giorgio Ignazio Onano
(sardegna.admaioramedia.it)