Dopo le polemiche scaturite dall’episodio che, durante la partita Cagliari – Juventus, ha visto l’attaccante bianconero, Moise Kean, protagonista di un’esultanza irridente nei confronti della curva nord rossoblu, è intervenuto il presidente del Cagliari calcio, Tommaso Giulini, coinvolto in un vivace scambio di battute nel dopo partita su Sky: “L’argomento merita una profondità che capisco sia complicato esprimere in uno studio televisivo in pochi concitati minuti. Ci sono due aspetti da tenere in considerazione: 1) anche ‘buu’ va condannato, sempre. Ma non basta una condanna, per sconfiggere il razzismo ci vuole impegno, cultura e iniziative. Tutto quello che il Cagliari fa, dalla Scuola di tifo alla Curva futura per i bambini, dalla Quarta categoria alla Football Academy e alle altre numerose attività, è proprio volto a creare un contesto culturale diverso. E la realizzazione della nostra nuova casa va in quest’ottica. Il razzismo si condanna ma soprattutto si sconfigge. E per farlo occorre aggiungere fatti alle parole; 2) un secondo aspetto, che non è minimamente legato al primo e che riguarda un ambito molto sensibile e si chiama Rispetto. Noi insegniamo ai ragazzi del nostro settore giovanile che il calcio è gioia, divertimento. E che il fine di tutto, il gol, è un momento di condivisione meraviglioso. Lo facciamo tutti i giorni cercando di imparare da club come il Barcellona o il Manchester City, che da tempo lavorano con i giovani su questi aspetti. Venerdì scorso Fabio Pisacane dopo il gol non è andato a ‘sfidare’ una tifoseria già tesa per la situazione di classifica, ma ha mimato il gesto del pancione condividendo con i compagni questa gioia. Ma nonostante ciò, tutti dobbiamo impegnarci a lavorare perché a partire dai più giovani si capisca che rispettare il prossimo, il suo stato d’animo, la sua frustrazione è un gesto lodevole. Sempre”.
“Ribadisco – ha aggiunto Giulini – non è un rapporto causa effetto giacché non c’è nulla che possa in alcun modo giustificare un solo ‘buu’. Il razzismo è da condannare sempre in ogni sua anche infinitesimale forma. Ma gli anticorpi si creano anche insegnando soprattutto alle nuove generazioni che il calcio è gioia e che il rispetto per gli altri fa di noi delle persone migliori. Il Cagliari negli ultimi anni sta facendo un importante lavoro in termini di cultura condivisa e di diffusione di valori positivi, anche attraverso azioni concrete come la realizzazione di infrastrutture atte a favorirli”. (red)
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