Il primo tulipano dei 50.000 piantati era fiorito già con l’arrivo del mese di marzo, ma ha dovuto aspettare, con pazienza, che ‘arrivasse il tempo’ anche per i suoi compagni. Ora, quel momento, è quasi arrivato: domenica 31 marzo, a partire dalle 10, aprirà nuovamente al pubblico il campo dei tulipani di Pimentel, battezzato “il Giardino di Lù” da Maria Fois, nel ricordo di sua figlia Luena, scomparsa nel 2016.
“Coltivando i tulipani per un po’ ho voluto confondere la mia fragilità e il mio dolore – scrive Maria, in uno dei suoi appuntamenti settimanali per la rubrica ‘Mai più sole contro il tumore ovarico’ – per riempire di significato tutto quello che mi circonda. Forse è ancora troppo poco…La tristezza e il dolore rimarranno sempre con me ma non voglio buttare via niente, perchè solo così tu sarai sempre al mio fianco, solo così non ti dimenticherò mai e non ti perderò di nuovo”.
Sulla scia dello scorso anno, anche per questa stagione sarà dunque possibile passeggiare liberamente per il campo, nonché scegliere e recidere i tulipani da portare a casa (al costo di 1 euro l’uno) in completa autonomia, con la consapevolezza, tuttavia, di compiere un gesto molto più importante ed incisivo di quello che si potrebbe pensare: anche quest’anno, infatti, il ricavato dalla vendita dei tulipani verrà devoluto in favore della ricerca, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica affinché si possano diffondere prevenzione ed informazione, fondamentali per la sopravvivenza ad una patologia tanto aggressiva e così poco conosciuta come quella che colpì Luena nel 2016, il tumore ovarico. Proprio a questo scopo sono nati e cresciuti nel tempo l’impegno e l’attivismo della madre Maria, promotrice di un importante incontro formativo svoltosi lo scorso settembre e realizzato con la collaborazione dell’associazione ‘Acto onlus’ (cui è stato devoluto il ricavato della precedente stagione), che da anni offre continuo supporto e servizi alle pazienti e ai loro familiari.
“Il tulipano può essere un maestro di vita – continua a scrivere Maria, che grazie ai tulipani ha trovato la forza ed il coraggio per andare avanti – affronta qualsiasi avversità, nasce tra i sassi, tra zolle durissime e quando, stanco e stremato, fiorirà, potrà dire: “Sono vivo, non importa se il vento mi ha sciupato le foglie, non importa se la pioggia ha sbiadito il mio colore, non importa se un mio petalo è lacerato, non importa se alcuni giorni sarò fiacco e il mio stelo tremolerà un po’ , ma sono qui e sono felice, sono qui anche per te. Per strapparti un sorriso, per chiederti come stai, per gratificarti per avermi accudito, per avermi dolcemente accarezzato, per avermi lungamente aspettato per avermi amato più della tua stessa vita. Affronterò la pioggia, le lunghe notti di gelo, il maestrale che qui soffia forte, ma verrò, verrò e starò qui con te tutte le volte che vorrai farmi rifiorire”.
In pochi, forse, sanno che il tulipano, e non le rose, secondo un’antica leggenda, sarebbe il fiore simbolo dell’amore vero: quale miglior esempio, dunque, se non l’amore senza tempo né fine di una madre, come Maria, per il proprio figlio?
Laura Pisano
(sardegna.admaioramedia.it)
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