La continuità territoriale mai ha funzionato come avrebbe dovuto e potuto, perché strutturata nella maniera errata. Nonostante condivida, in parte, le parole del presidente Solinas, sarebbe opportuno valutare tutto con occhio tecnico e non esclusivamente politico, almeno in questa fase delicata, dove dalle ceneri di una nuova (e già passata) continuità si manifestano crepe dovute in parte a problemi politici, in parte aziendali.
Liberare la vendita dei biglietti è la prima cosa da fare. La stagione, almeno quella delle vendite, è iniziata e siamo in netto ritardo, rischiamo di perdere turismo e turisti per inefficienza e burocrazia inutile. Rivedendo il sistema di continuità ben venga l’apertura ad altre rotte, ma si può immaginare che la Regione debba farsi carico di almeno 100 milioni di euro annui, in quanto se è vero che la ‘no compensation’ porterebbe successivamente al libero mercato, non siamo certi che questa sia la soluzione migliore.
Quali sono le regole? Esiste un piano per garantire ai Sardi e alla Sardegna un giusto futuro nei trasporti, senza rischiare che aziende ‘sciacalle’ la facciano da padrone, aggredendo il mercato con prezzi invidiabili, ma che, dopo 12/18 mesi, riporterebbero alle stelle? La Sardegna non si può paragonare alle Baleari, dove il turismo esiste per almeno dieci mesi l’anno e quindi è tutto ammortizzabile in un lungo periodo. Per noi, che ormai viviamo di turismo 45 giorni l’anno, non è pensabile offrire il fianco a compagnie low cost che usano l’Italia come bancomat per fare business, senza ricompensare l’utente sardo di quella mancanza dovuta all’insularità: la libertà di movimento.
La Sardegna è da considerarsi un’isola disagiata, da qui si deve partire, perciò la Commissione europea dovrà adeguarsi, soprattutto se il peso politico della Sardegna, con le prossime elezioni europee alle porte, sarà sufficiente per ribadire questi concetti. Servirebbe un tavolo tecnico con 4/5 persone che facciano riferimento a infrastrutture aeroportuali, turismo, commercio e trasporti per pianificare il prossimo futuro senza danneggiare utenti e aziende. Credo che per tutti sia opportuna una prospettiva di crescita e di sviluppo, perciò superata questa prima fase, dove sicuramente verrà richiesta al Presidente una riduzione delle frequenze estive, si rifletta anche sulla opportunità di altre aziende ‘ex novo’ che possano agevolare questo processo con nuovi investitori.
Gigi Carbini (coordinatore provinciale Gallura di Fratelli d’Italia)
(sardegna.admaioramedia.it)