Apertis Verbis

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  1. 1

    il Consumatore

    Quello che dice Langone è la pura verità: sulle Cantine Sociali della Sardegna ci può mettere la mano sul fuoco, per la loro serietà e qualità produttiva soprattutto da quando hanno finito di produrre per far fare bella figura ai vini toscani, piemontesi, ma anche francesi e tedeschi. Un tempo si vergognavano di qualificarsi come cantine sociali, come se ciò volesse dire qualità inferiore. Ma la fiducia può ampliarsi ad almeno il 99% dei privati, perchè da sempre, nello spirito del vitivinificatore sardo, c’è l’orgoglio di presentare un prodotto genuino, onesto, fatto con passione ed amore. Io, che vivo il mondo vitivinicolo sardo da ben 60 anni, prima come ispettore statale, poi come consulente privato, inventore della IGT Isola dei Nuraghi, posso dire che anche quando in cantina, da ispettore, trovavo il vino spunto “su forti” – dicevano -, c’era lo stesso l’orgoglio di chi non usava nessuna “medicina” e, soprattutto, che non era un vino di “cantina”, intendendo per tali solo quelle sociali ed industriali.

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