Un’opera che delimita il confine tra pazzia e verità, tra finzione e realtà: si può racchiudere in queste parole “Enrico IV” scritto da Luigi Pirandello nel 1921. Una commedia-dramma portata in scena, nell’ambito del circuito multidisciplinare del Cedac, con l’adattamento e la regia di Carlo Cecchi, prodotta da Marche teatro. La rappresentazione avrà come palcoscenico dapprima Sassari, al Teatro comunale martedì 5 marzo, alle 21, e successivamente, da mercoledì 6 a domenica 10 marzo, il Teatro Massimo di Cagliari.
Viene considerata un’opera miliare del teatro pirandelliano, assieme a “Sei personaggi in cerca d’autore”. La vicenda è incentrata su un aristocratico che da circa vent’anni veste i panni dell’imperatore Enrico IV, prima per vera pazzia, dovuta ad una caduta da cavallo, poi con abile inganno per simulare una nuova vita e infine per drammatica costrizione. Un simbolo del legame pirandelliano tra maschera e realtà. Una pazzia tenuta nascosta, diventata realtà per lui e finzione per gli altri. Con il ‘colpo di teatro’ finale che è meglio non svelare per chi non conosce la commedia. Gli altri personaggi sono la marchesa Matilde di Spina, sua figlia Frida, il barone Tito Belcredi, il dottore Dionisio Genoni, quattro finti consiglieri segreti, un vecchio cameriere e due valletti in costume.
“In alcuni dialoghi – racconta l’attore e regista Cecchi, che impersona Enrico IV – ho tradotto la lingua originale in una lingua teatrale a noi più vicina”. Assieme a Cecchi, recitano Angelica Ippolito, Gigio Morra, Roberto Trifirò e altri sei attori. Le scene sono curate da Sergio Tremonti, i costumi da Nanà Cecchi e le luci da Camilla Piccioni. La compagnia incontrerà il pubblico venerdì 8 marzo, alle 17.30, nella sede della Fondazione Sardegna Cagliari in via Salvatore da Horta.
Andrea Porcu
(sardegna.admaioramedia.it)