Un fiume di sangue bianco bagna la Sardegna, la pazienza è finita, l’Europa delle banche, dei potentati economici, delle multinazionali, delle lobby, vogliono strangolare la nostra economia che nella pastorizia ha il maggior utile.
Dopo gli aeroporti, il Banco di Sardegna, le tante cooperative sociali continentali calate con gli appalti pubblici, il disfacimento della sanità, una linea ferroviaria ferma al primo dopoguerra, senza infrastrutture funzionali ad un’attività agroalimentare al passo coi tempi, senza incentivi per i produttori di prodotti tipici isolani, senza una vera continuità territoriale che ci tolga dall’isolamento che strangola da cinquant’anni le potenzialità economico produttive, senza una zona franca integrale, la Sardegna è diventata una provincia tosco-emiliana senza futuro per noi e i nostri figli.
Ecco perché dobbiamo far sentire forte la nostra voce, il nostro grido di dolore deve arrivare alto a chi vuole farci morire. La pastorizia è la Sardegna, non può esistere Sardegna senza i pastori. Viva i pastori sardi, comprate solo prodotti sardi, prima i Sardi.
Loreto Ciappeddu
(admaioramedia.it)