È stata accolta la proposta degli studenti dell’Istituto comprensivo Santa Caterina di dedicare una piazza di Cagliari alla memoria dell’artista ulassese Maria Lai, sentita oggi come “modello femminile di valore e di differenza al quale le nuove generazioni dovrebbero guardare per la costruzione della propria identità e, dunque, non solo come una grande artista, ma anche come una grande donna e maestra di vita”.
Esito di un interessante progetto scolastico dedicato alla toponomastica femminile, la cerimonia si svolgerà domani, martedì 5 febbraio alle 11.30, in uno degli spazi storici nel quartiere di Castello, proprio vicino alla scuola, tra via del Fossario e via del Duomo, in un luogo da cui si staglia uno dei paesaggi più belli della città, verso il blu infinito del mare.
Il ruolo di Maria Lai nell’arte contemporanea è ampiamente riconosciuto, come riconosciuta, al contempo, è la sua cifra anticonformista, che le consentì di iniziare il proprio percorso in un’epoca decisamente avversa al talento delle donne e alla loro emancipazione. Forte, infatti, è stato il legame dell’artista con la città di Cagliari, dove visse assieme alla sorella Giuliana negli anni ’30, quando studiava all’Istituto Magistrale e dove ebbe come docente Salvatore Cambosu, prima di trasferirsi a Roma e successivamente a Venezia per dedicarsi agli studi d’arte. A Cagliari visse ancora nella seconda metà degli anni ’40, insegnando all’Istituto tecnico femminile e in quel periodo conobbe lo scrittore Giuseppe Dessì, cui fu legata a lungo da una profonda amicizia. Nel 2004, l’Università di Cagliari le ha conferito la laurea ‘honoris causa’ in Lettere e Filosofia “per il tratto fortemente concettuale e narrativo della sua opera”. Proprio a Cagliari, inoltre, Maria Lai iniziò ad esporre negli anni ’50, prima di intraprendere la lunghissima carriera espositiva che da Roma la portò, infine, anche a Miami alla Fiera internazionale d’Arte contemporanea, un anno prima della sua scomparsa avvenuta a Cardedu il 16 aprile 2013.
E’ significativo che proprio nel mondo della scuola abbia avuto origine l’idea di omaggiare l’artista: “La sua arte – hanno scritto gli studenti del Santa Caterina – è fortemente radicata nella sua terra, la Sardegna, ma è capace di farsi universale grazie alla potenza del messaggio che porta”. Il legame con l’Isola e con i suoi paesi ha dato vita ad un’intensa produzione a partire dagli anni ’80, con la più importante opera collettiva, ‘Legarsi alla montagna’, realizzata insieme agli abitanti di Ulassai nel 1981.
Artista per eccellenza della contemporaneità sarda, è riuscita, grazie all’instancabile e varia produzione che va dall’arte figurativa a quella concettuale, a creare un innovativo e personalissimo linguaggio, caratterizzato anche da una grande e giocosa ironia: “Giocavo con grande serietà e ad un certo punto i miei giochi li hanno chiamati arte”, raccontò lei stessa. La sua vita ben si sposa con l’idea di donna che sosteneva Rita Levi Montalcini, sorella gemella della pittrice Paola e grande amica di Maria Lai, quella che per cambiare il mondo non avesse mai avuto bisogno “di ‘mostrare’ nulla, se non la propria intelligenza”.
Laura Pisano
(admaioramedia.it)