Troppo facile leggere le recenti divisioni del centro sinistra regionale sulla Legge edilizia (forse l'unico caso al mondo di una legge scritta con modalità ‘orali’) facendo ricorso all'ossimoro "di lotta e di governo". In realtà, come dimostra la storia tutta italiana di questa parte della sinistra il problema è l'esatto contrario: non c'è lotta e non si governa. E alla fine si va a sbattere. Per la Sardegna è obiettivamente troppo presto, ma dovremo rassegnarci ad osservare una maggioranza che oscilla come un pendolo, fra il migliorismo 2.0 di Sardegna Vera, il radicalismo naif di Gavino Sale, il lealismo strabico di Sel e la correntocrazia del Pd.
Questa, in effetti, è anche la chiave di lettura dell'azione di governo in questo anno della Giunta Pigliaru, anch'essa molto simile ad un pendolo in perenne movimento. Dalla finanziaria keynesiana o presunta tale, che non sarebbe tale senza una forte accelerazione delle cose da fare, allo sparpagliamento in tutti i contesti possibili di commissari rinnovati o rinnovabili, all'attesa messianica e di leggi ‘organiche’ più volte annunciate e sempre rinviate. Per come sono andate le elezioni regionali al centro sinistra due più due ha fatto anche cinque ma governare è un'altra cosa.
SardoSono
(admaioramedia.it)