Il Ministero dell’Ambiente ha deciso che entro il 2025 andranno chiusi tutte le centrali a carbone, ma in Sardegna la decisione sta incontrando una forte opposizione.
Dopo l’allarme lanciato dai sindacati, questa mattina, un gruppo di lavoratori di Eurallumina, Ep Fiumesanto ed Enel Sulcis hanno organizzato un presidio davanti al Consiglio regionale per sollecitare i politici sardi ad intervenire presso il Governo Conte, affinché tenga conto della situazione dell’Isola e dei suoi problemi energetici.
Dai banchi dell’opposizione, è stato enunciato il futuro incerto per il polo industriale di Portovesme: “Un atto folle e illogico – ha detto Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia – che non tiene in alcuna considerazione le specificità della Sardegna, ancora priva di un progetto per l’utilizzo del metano. Occorre una pianificazione seria che possa dettare una nuova politica energetica, che non tagli fuori l’Isola dai percorsi di sviluppo. Auspichiamo la convocazione di un confronto con il Governo per disegnare gli scenari futuri dell’area industriale del Sulcis Iglesiente. Il rischio è che la chiusura delle centrali produca danni irreparabili all’intero sistema economico della Sardegna, con una crisi senza precedenti sul territorio”. (red)
(admaioramedia.it)