Governance del sistema turistico con la cooperazione tra pubblico e privato, diversificazione dell’offerta secondo il paradigma della sostenibilità, creazione di nuove stagionalità, digitalizzazione del marketing e della promozione: sono alcuni degli obiettivi operativi del Piano strategico “Destinazione Sardegna 2018-21”, istituito dalla legge regionale del turismo del 2017, approvata dal Consiglio regionale a luglio
“E’ lo strumento di aggiornamento della politica turistica regionale e per l’esercizio delle funzioni di programmazione, di indirizzo e coordinamento, con l’obiettivo migliorare la competitività e attrattività della destinazione Sardegna in un’ottica di sostenibilità – ha spiegato l’assessore regionale del Turismo, Barbara Argiolas – Arriva oggi al traguardo il lungo processo di costruzione partecipata del Piano strategico, iniziato nella primavera scorsa e che ha visto impegnate in questi mesi più di 600 persone tra istituzioni, enti, imprese e semplici cittadini. Questo percorso ha fatto emergere non solo criticità e debolezze del sistema turistico sardo, ma anche vantaggi e opportunità che vogliamo sviluppare e cogliere”.
“Il turismo – ha aggiunto il coordinatore del Piano, Josep Ejarque – sta iniziando un nuovo ciclo segnato dall’incertezza per il mutato quadro geopolitico mondiale. Il piano è impostato per preparare il sistema turistico sardo a sfruttare le nuove opportunità e posizionare la Sardegna come ‘Destinazione Premium’, ad alto valore aggiunto”.
Il Piano strategico introduce quattro innovazioni: l’organizzazione del sistema turistico come network; la gestione pubblica della destinazione con la cooperazione di istituzioni e privati; lo sviluppo di nuovi prodotti che si affianchino al balneare e creino nuove stagionalità; un nuovo modello operativo e integrato della promozione che coinvolga anche le reti di prodotti e i cluster territoriali. Due sono le direttive o ‘pilastri’ per la crescita dell’isola: sviluppo e gestione e marketing e promozione della destinazione, che si articolano in 14 assi strategici sui quali vengono sviluppati programmi e azioni prioritarie. Per il primo ‘pilastro’, gli assi sono gestione coordinata; miglioramento dell’attrattività; accessibilità e mobilità; infrastrutture turistiche; intelligenza turistica; sostenibilità e inclusione; formazione e sensibilizzazione; strategia di prodotto-destinazione. Per il secondo, i restanti quattro assi si concentrano su mercati e target; immagine, posizionamento e comunicazione; branding; marketing e promo-commercializzazione; commercializzazione e distribuzione.
“La sfida per il prossimo triennio – ha detto l’assessore Argiolas – è quella di mantenere le posizioni esistenti e conquistare nuove quote di mercato, con l’obiettivo strategico di uscire dall’attuale quadro di stagionalità che concentra le attività in circa 120-150 giorni nel periodo estivo per diventare una destinazione capace di soddisfare sempre più domande di viaggio in un arco temporale più ampio possibile. Ma è fondamentale focalizzarsi sulla qualità offerta e percepita della nostra proposta di destinazione, perché la concorrenza italiana, mediterranea e europea è molto forte. Serve uno sguardo lungo e un lavoro di programmazione e pianificazione che superi il monoprodotto e si incentri sullo sviluppo di un turismo di qualità e sulla creazione di filiera di proposte riconoscibili, originali e vendibili sui mercati che integrino cultura, agricoltura e artigianato”. (red)
(admaioramedia.it)